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Codice amministrazione digitale

Codice amministrazione digitale
Il Codice dell’amministrazione digitale è una normativa italiana che disciplina l’utilizzo degli strumenti informatici nei rapporti fra lo Stato e i cittadini. Si tratta di un corpo di norme che determina le modalità con cui deve avvenire la digitalizzazione delle relazioni fra i cittadini e i vari ambiti della pubblica amministrazione. Molto spesso infatti in Italia la burocrazia è molto lenta e complessa per l’assenza di un rapporto diretto con le PA, che spesso mancano ancora dello strumento digitale per facilitare il proprio lavoro. Nonostante il Codice sia stato approvato nel 2005, ha subito poi ulteriori modifiche negli anni successivi.

Obiettivo del Codice è quello di assicurare e regolare che gli strumenti di comunicazione informatici siano sempre disponibili nei rapporti fra PA e cittadini, ma anche nelle relazioni fra le varie branche della pubblica amministrazione e, in alcuni casi più limitati, nei rapporti fra privati. Per questo motivo questa normativa mira a garantire la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell’informazione per i cittadini, utilizzando gli strumenti digitali e informatici. Il risultato dovrebbe essere una maggiore trasparenza sull’operato della PA e una facilitazione nell’espletamento delle pratiche burocratiche.

Fra gli elementi introdotti dal Codice, e poi ripresi anche da successivi interventi normativi, riveste un ruolo importante l’utilizzo della PEC, Posta Elettronica Certificata. Si tratta di un servizio, come la Carta nazionale dei servizi o i kit per la firma digitale, che mira a garantire l’autenticità, la tracciabilità e il valore legale delle comunicazioni informatiche (in questo caso i messaggi di posta elettronica), in modo da evitare l’utilizzo di documenti cartacei autenticati dal firmatario e dall’ufficio della PA a cui ci si rivolge, come invece accadeva in passato.

In particolare, la legge oggi impone diversi obblighi alle pubbliche amministrazioni in riferimento alla PEC. Gli uffici pubblici devono:

  • dotarsi di una casella PEC per ogni invio di informazioni e documenti e per ogni registro di protocollo (in questo secondo caso ogni indirizzo PEC deve essere comunicato all’ufficio DigtPA);
  • utilizzare la PEC per ogni comunicazione con tutti i soggetti (privati o altre PA) che ne fanno richiesta;
  • pubblicare nell’home page del proprio sito (o sulla pagina di riferimento dell’ufficio) l’indirizzo di posta certificata, in modo che sia disponibile per i cittadini, e divulgarlo anche tramite altri canali;
  • munirsi degli strumenti tecnici per apporre la firma digitale in tutte le circostanze richieste dalla legge, anche dal Codice dell’amministrazione digitale.