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Gli scontrini fiscali

Gli scontrini fiscali
Lo scontrino fiscale è uno specifico documento che viene rilasciato da parte del titolare dell’esercizio commerciale al cliente, nel momento in cui quest’ultimo effettua un acquisto. I negozi che vendono beni o servizi al pubblico, come i negozi, i supermercati, i bar e i ristoranti, sono obbligati per legge a emettere lo scontrino fiscale nel momento in cui un consumatore effettua un acquisto, così come sono ugualmente tenuti a rilasciarlo i venditori ambulanti che svolgono il servizio presso le fiere o mercati.

In alternativa allo scontrino fiscale può essere emessa la ricevuta fiscale, la quale deve essere rilasciata al termine di una prestazione, sia di tipo commerciale relativa agli acquisti, consumazioni, oppure a seguito del godimento di servizi presso ambulatori, studi medici privati e via discorrendo. La ricevuta può essere rilasciata in alternativa allo scontrino fiscale, su richiesta del cliente, oppure qualora al termine della prestazione o del servizio esso non venga pagato per intero ma solo in parte: in questo caso viene rilasciata la ricevuta fiscale che riporta la quota pagata e quella che deve essere ancora pagata. Al momento del saldo totale del conto verrà rilasciata una seconda ricevuta che attesterà l’avvenuto pagamento.

Il registratore di cassa è lo strumento che rilascia lo scontrino fiscale e quest’ultimo deve riportare impressi sulla carta taluni elementi identificativi fondamentali perché sia ritenuto valido ai fini della legge. Essi sono: il nome dell’esercizio commerciale, la sua partita IVA, la data e l’ora in cui è stato effettuato l’acquisto, il numero degli acquisti e il prezzo di ogni articolo, l’importo finale totale che il consumatore pagherà e, infine, il numero progressivo dello scontrino dello specifico giorno.
Qualora venga effettuato un acquisto da parte del consumatore presso un esercizio commerciale, oppure qualora il bene gli venga consegnato personalmente al domicilio, il negozio è obbligato a rilasciare lo scontrino fiscale, così come qualora vengano effettuati servizi specifici per i quali si rende necessaria l’emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino.

Qualora un esercizio commerciale non emetta lo scontrino fiscale al momento dell’acquisto di un bene da parte del consumatore è soggetto al pagamento di una multa, nel caso in cui tale mancanza venisse accertata da parte della Guardia di Finanza. La multa corrisponde al versamento del 100% del totale evaso, il quale viene calcolato sul costo di cessione del prodotto, per un importo da pagare da parte del commerciante non inferiore i 516 euro. Se l’esercizio commerciale si rende responsabile della mancata emissione dello scontrino per 4 volte di seguito nell’arco temporale di 5 anni, avviene l’obbligo di sospensione dell’attività lavorativa e la chiusura dell’attività per un periodo che può variare da 3 giorni fino a 1 mese.