Frode alimentare

La frode alimentare è un reato provocato dalla produzione e dalla commercializzazione di prodotti alimentari che non rispettano le normative vigenti: queste possono riguardare diversi aspetti nella vita del prodotto, ma quelle più importanti da ricordare solo quelle in materia sanitaria. Per questo motivo, fra le frodi alimentari si distinguono quelle sanitarie e quelle commerciali.
Le frodi sanitarie riguardano le pratiche che rendono nocivo un alimento e quindi costituiscono un pericolo per la salute pubblica e dei consumatori. La frode sanitaria in questo caso rientra nell’ambito dei “delitti contro l’incolumità pubblica”, sanciti dagli articoli numero 439, 440, 442 e 444 del Codice Penale (“avvelenamento, adulterazione, contrattazione di sostanze alimentari”). Lo stesso Codice Penale specifica che non commette reato solamente chi produce prodotti alimentari pericolosi o adulterati, ma anche chi li distribuisce e li commercializza, soprattutto se il commerciante è a conoscenza della loro pericolosità.
Le frodi commerciali invece fanno riferimento ai casi in cui un prodotto viene venduto fingendo che sia qualcos’altro, magari una sostanza più pregiata. È forse l’eventualità di frode alimentare più diffusa, che si verifica quando un prodotto viene spacciato per un altro, più conosciuto e più pregiato. Pensiamo ai molti casi di contraffazione di prodotti tipici italiani (olio, vino, formaggio) che arrivano sulle nostre tavole. La contraffazione può riguardare però non solo la qualità del prodotto (spesso in questo caso si parla di adulterazione), ma anche la sua genuinità (prodotti congelati pubblicizzati come freschi, ad esempio). Inoltre, un cibo presentato senza conservanti, coloranti, additivi, che poi in realtà ne contiene anche piccole quantità, viene considerato contraffatto: si parla di sofisticazione.
Come denunciare una frode alimentare? Un primo tentativo può essere quello di riportare il cibo avariato al punto vendita in cui è stato acquistato. Se però il problema vi appare particolarmente grave, è necessario denunciare la sospetta frode alla ASL (in caso di frode sanitaria) o al Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri (N.A.S). Altrimenti, è sempre possibile rivolgersi a un’associazione dei consumatori tra quelle presenti in questo elenco.
Le frodi sanitarie riguardano le pratiche che rendono nocivo un alimento e quindi costituiscono un pericolo per la salute pubblica e dei consumatori. La frode sanitaria in questo caso rientra nell’ambito dei “delitti contro l’incolumità pubblica”, sanciti dagli articoli numero 439, 440, 442 e 444 del Codice Penale (“avvelenamento, adulterazione, contrattazione di sostanze alimentari”). Lo stesso Codice Penale specifica che non commette reato solamente chi produce prodotti alimentari pericolosi o adulterati, ma anche chi li distribuisce e li commercializza, soprattutto se il commerciante è a conoscenza della loro pericolosità.
Le frodi commerciali invece fanno riferimento ai casi in cui un prodotto viene venduto fingendo che sia qualcos’altro, magari una sostanza più pregiata. È forse l’eventualità di frode alimentare più diffusa, che si verifica quando un prodotto viene spacciato per un altro, più conosciuto e più pregiato. Pensiamo ai molti casi di contraffazione di prodotti tipici italiani (olio, vino, formaggio) che arrivano sulle nostre tavole. La contraffazione può riguardare però non solo la qualità del prodotto (spesso in questo caso si parla di adulterazione), ma anche la sua genuinità (prodotti congelati pubblicizzati come freschi, ad esempio). Inoltre, un cibo presentato senza conservanti, coloranti, additivi, che poi in realtà ne contiene anche piccole quantità, viene considerato contraffatto: si parla di sofisticazione.
Come denunciare una frode alimentare? Un primo tentativo può essere quello di riportare il cibo avariato al punto vendita in cui è stato acquistato. Se però il problema vi appare particolarmente grave, è necessario denunciare la sospetta frode alla ASL (in caso di frode sanitaria) o al Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri (N.A.S). Altrimenti, è sempre possibile rivolgersi a un’associazione dei consumatori tra quelle presenti in questo elenco.