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Decreto Balduzzi sul gioco d'azzardo

Decreto Balduzzi sul gioco d'azzardo
Il decreto Balduzzi sul gioco d’azzardo (qui il testo presente sul sito del Senato della Repubblica) ha riconosciuto la dipendenza da questi passatempi come patologica e ha introdotto alcune misure volte a limitarne la diffusione. Il decreto è stato poi convertito in legge ed è entrato in vigore dal 1 gennaio 2013. Con questa misura, lo Stato italiano ha riconosciuto il gioco d’azzardo patologico come un grave problema, che deve essere combattuto regolandone lo svolgimento, ma anche facendo opera di prevenzione e istruzione, intervenendo ad esempio sulle pubblicità dei gestori di questi servizi di svago.

Innanzitutto, con l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza è stata riconosciuta la natura patologica di alcune forme di dipendenza da gioco d’azzardo, la cosiddetta ludopatia, che oggi quindi viene considerato un problema di salute da curare.

Il decreto prevede poi soprattutto nuovi obblighi per i gestori di sale da gioco o simili esercenti, fra i quali il divieto di far entrare i minori di 18 anni nei propri locali. Inoltre, i proprietari e gestori sono oggi costretti ad esporre all’ingresso il materiale informativo disponibile presso le ASL, che descrive i rischi del gioco d’azzardo e segnala i servizi di assistenza pubblici per coloro che sono affetti di ludopatia. Sono poi predisposti nuovi controlli più serrati, per certificare che le sale da gioco o i locali per scommettere rispettino le nuove norme.

L’altra importante novità del decreto Balduzzi riguarda le restrizioni alla pubblicità del gioco d’azzardo. Dal 2013 è dunque vietata qualsiasi forma di pubblicità che induca al gioco allo scopo di vincere del denaro, a meno che lo stesso messaggio pubblicitario non specifichi i rischi di dipendenza e delle informazioni sulle probabilità di vincita per il giocatore. Il divieto è esteso a tutti i media: giornali, riviste, TV, radio, internet. La sanzione per il mancato rispetto di queste norma può arrivare a 500.000 euro.

Il merito del decreto Balduzzi sul gioco d’azzardo patologico è dunque quello di mettere in luce il fenomeno della ludopatia, cercando limitarne la portata intervenendo sulle forme di promozione: per questo motivo l’intervento sulla pubblicità, uno strumento che spesso descrive la bellezza del gioco, senza però tenere troppo in conto i rischi per la salute del cittadino.