Mutuo INPDAP prima casa

L’INPDAP è stato assorbito nel 2011 dall’INPS, ma, sotto il nome di Gestione Dipendenti Pubblici, continua a svolgere importanti funzioni di assistenza in ambito previdenziale e del credito. Fra le prestazioni creditizie messe a disposizione di dipendenti pubblici in servizio o in pensione figura il mutuo INPDAP prima casa. Si tratta di un prestito ipotecario, che, dunque, viene corrisposto utilizzando come garanzia l’immobile da acquistare, a condizioni agevolate, per aiutare i dipendenti pubblici a comprare la loro prima abitazione.
Il mutuo INPDAP prima casa può avere una durata di 10, 15, 20, 25 o 30 anni, per un importo complessivo massimo di 300.000 euro. Requisito per poter fare richiesta del prestito è essere dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato oppure pensionati iscritti da almeno 3 anni alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, il Fondo credito dell’INPS che ne finanzia prestiti e mutui.
Non basta comunque essere legati al settore pubblico per avere accesso a questo mutuo: è necessario rispettare un altro requisito. Il richiedente o i membri del suo nucleo famigliare non devono essere proprietari di un’altra abitazione in tutto il territorio italiano, a meno delle condizioni espresse dal Regolamento, che potete consultare qui.
Come si può chiedere il mutuo? Ci sono tre finestre temporali, ogni anno, entro le quali fare richiesta del mutuo INPDAP prima casa. Queste sono dal 1 al 10 gennaio, dal 1 al 10 maggio e dal 1 al 10 settembre. La richiesta deve essere effettuata esclusivamente via web. Il sito dell’INPS mette a disposizione la guida alla compilazione online della domanda, che potete scaricare da questa pagina.
Una volta ricevute le domande, l’INPS le accoglie tutte, per poi valutarle. Al termine del giudizio della Gestione Dipendenti Pubblici, se le richieste supereranno le risorse finanziarie a disposizione, verranno stilate delle graduatorie per determinare chi avrà accesso al mutuo. Dal 2013 poi, il dipendente pubblico può fare richiesta del mutuo INPDAP prima casa anche per il figlio.
Per informazioni sui tassi, consultate invece questo articolo.
Il mutuo INPDAP prima casa può avere una durata di 10, 15, 20, 25 o 30 anni, per un importo complessivo massimo di 300.000 euro. Requisito per poter fare richiesta del prestito è essere dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato oppure pensionati iscritti da almeno 3 anni alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, il Fondo credito dell’INPS che ne finanzia prestiti e mutui.
Non basta comunque essere legati al settore pubblico per avere accesso a questo mutuo: è necessario rispettare un altro requisito. Il richiedente o i membri del suo nucleo famigliare non devono essere proprietari di un’altra abitazione in tutto il territorio italiano, a meno delle condizioni espresse dal Regolamento, che potete consultare qui.
Come si può chiedere il mutuo? Ci sono tre finestre temporali, ogni anno, entro le quali fare richiesta del mutuo INPDAP prima casa. Queste sono dal 1 al 10 gennaio, dal 1 al 10 maggio e dal 1 al 10 settembre. La richiesta deve essere effettuata esclusivamente via web. Il sito dell’INPS mette a disposizione la guida alla compilazione online della domanda, che potete scaricare da questa pagina.
Una volta ricevute le domande, l’INPS le accoglie tutte, per poi valutarle. Al termine del giudizio della Gestione Dipendenti Pubblici, se le richieste supereranno le risorse finanziarie a disposizione, verranno stilate delle graduatorie per determinare chi avrà accesso al mutuo. Dal 2013 poi, il dipendente pubblico può fare richiesta del mutuo INPDAP prima casa anche per il figlio.
Per informazioni sui tassi, consultate invece questo articolo.