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Obbligazioni bancarie

Obbligazioni bancarie
Le obbligazioni bancarie sono formule di investimento emesse dagli istituti bancari che consentono di ottenere un rendimento su una determinata somma di denaro. L’articolo numero 12 del TUBC, infatti nel riscrivere il precedente articolo numero 4 del decreto legislativo 14-12-1992 numero 481, ha riconosciuto a tutti gli istituti di credito (banche) la possibilità di emettere obbligazioni, anche convertibili, sia nominative sia al portatore.

Acquistando tali obbligazioni in pratica, la banca permette di fare un investimento che, alla sua scadenza, riconosce il totale rimborso del suo valore nominale e, in base alla sottoscrizione del contratto, un rendimento legato o agli interessi maturati o all’andamento dell’inflazione. Il loro rendimento, determinato nella maggior parte dei casi, dai tassi di interesse è simile a qulla dei titoli di Stato.

Le obbligazioni bancarie sono una tipologia di investimento finanziario, adatta a chi desidera investire somme di denaro per un periodo medio – lungo, minimo di ventiquattro mesi. Esistono comunque delle obbligazioni bancarie a rimborso anticipato, cioè con rimborso anche precedente la suddetta soglia minima dei ventiquattro mesi. Di solito i mesi sono diciotto e la sostanziale differenza sta negli interessi perché gli istituti bancari possono prevedere dei rendimenti più bassi rispetto alla norma.

Gli elementi dei quali tenere conto prima di scegliere se investire o meno in obbligazioni bancarie sono essenzialmente due: il rischio di fallimento dell’emittente e il rendimento atteso.

Le banche possono emettere obbligazioni con diversi gradi di rischio o subordinazione. Questo significa che, in caso di fallimento dell’emittente, differente sarà per l’obbligazionista la priorità di rimborso.
Vediamo alcuni casi:
  • Le obbligazioni ordinarie senior sono i bonds più sicuri emessi da una banca (rating alto e rendimento contenuto) perché in caso di fallimento dell’emittente, l’acquirente del titolo sarebbe rimborsato per primo (non per forza integralmente) con il capitale proveniente dalla liquidazione degli attivi, ovvero con i soldi ricavati dalla vendita del patrimonio dell’istituto di credito. Le obbligazioni senior si suddividono ancora in covered e senior secured, anch’esse garantite da specifiche parti del patrimonio della banca mentre le cosiddette senior unsecured non assicurano alcuna forma di garanzia. L’eventuale cedola non pagata o l’insolvenza dell’emittente nei confronti delle banche o di creditori commerciali, consente ad un singolo obbligazionista di presentare istanza di fallimento, inoltre le obbligazioni senior possono avere scadenze e cedole di varie tipologie.
  • Le obbligazioni Lower Tier II - LT2, rappresentano il primo grado di subordinazione per un’obbligazione . Generalmente emesse con scadenza dieci anni e non inferiore a cinque anni, questi bonds hanno una cedola fissa sino al quinto anno che poi si trasforma in un tasso variabile.
  • Le obbligazioni Lower Tier III - LT3, a differenza delle LT2 possono avere scadenze inferiori ai cinque anni.
  • Le obbligazioni Upper Tier II, hanno un tasso fisso e scadenza a dieci anni. In alcuni casi particolari, è possibile che l’emittente non paghi la cedola periodica senza che questo venga considerato motivo di default. Le cedole sono comunque cumulate e, prima o dopo, pagate.
  • Le obbligazioni Tier I: il grado più basso di subordinazione è il primo a subire le conseguenze di problemi dell’azienda bancaria. Obbligazioni solitamente senza scadenza per le quali è prevista una trasformazione in tasso variabile. Le cedole non pagate, sono perse dall’investitore. E in alcuni casi particolari, il capitale può anche essere ridotto.

Le obbligazioni bancarie sono valutata sul mercato Euro TLX.