Tassazione conto deposito

La tassazione sul conto deposito è uno dei prelievi fiscali che rientrano nella categoria delle rendite finanziarie e ha subito numerosi cambiamenti negli ultimi anni. Innanzitutto, bisogna capire perché questa tipologia di strumento finanziario è associato alle rendite, che, come dice il nome, sono prodotti finanziari spesso associati a grandi guadagni e un utilizzo improduttivo. Proprio per questo motivo, spesso negli ultimi anni di ristrettezze economiche, più di un governo è intervenuto sulla tassazione su questi prodotti. Il conto deposito però è un contratto bancario abbastanza accessibile e quindi non tutti i titolari di un conto simile sanno di essere sottoposti a delle tasse importanti.
Perché il conto deposito è considerato una rendita finanziaria? Probabilmente a causa delle caratteristiche del conto stesso, che può essere libero o vincolato. Il conto deposito libero prevede che i risparmi vengano depositati sul conto e possano essere poi utilizzati liberamente dal titolare. Il conto vincolato invece obbliga il risparmiatore a non prelevare i propri risparmi per un certo periodo di tempo, detto “durata del vincolo”, a meno di dover pagare una penale alla banca. Inoltre,il conto deposito riconosce dei tassi d’interesse maggiori al risparmiatore, in quanto gli consente meno operazioni, spesso solo prelievi e versamenti, ma non bonifici e pagamenti differenti. Proprio il tasso più alto, rende questo prodotto maggiormente tassabile dallo Stato.
Per questo motivo, spesso il dibattito pubblico si concentra sulla tassazione delle rendita, che si è modificata molto negli ultimi anni. Nel 2012 quindi l’aliquota fiscale sugli interessi venne abbassata dal 27% al 20%, mentre veniva previsto un bollo pari allo 0,1% del capitale (all’interno di una fascia fra un minimo di 34 euro e un massimo di 1.200 euro). Successivamente, la tassazione è aumentata: nel 2013-2014 infatti è salita prima dello 0,15% e poi di un ulteriore 0,20%.
Nel frattempo, è stato eliminato il tetto massimo per il pagamento del bollo e successivamente anche il tetto minimo: questo significa che oggi si paga un bollo indipendentemente dalla cifra depositata. Infine, a partire dal 1 luglio 2014, l’aliquota fiscale è salita nuovamente fino al 26%. Ricordiamo che l’aliquota si calcola sugli interessi riconosciuti sul conto deposito, e non sul capitale depositato.
Riepilogando, la situazione attuale della tassazione sul conto deposito prevede un’aliquota del 26% sugli interessi ricevuti e un bollo dello 0,1% sul capitale versato.
Perché il conto deposito è considerato una rendita finanziaria? Probabilmente a causa delle caratteristiche del conto stesso, che può essere libero o vincolato. Il conto deposito libero prevede che i risparmi vengano depositati sul conto e possano essere poi utilizzati liberamente dal titolare. Il conto vincolato invece obbliga il risparmiatore a non prelevare i propri risparmi per un certo periodo di tempo, detto “durata del vincolo”, a meno di dover pagare una penale alla banca. Inoltre,il conto deposito riconosce dei tassi d’interesse maggiori al risparmiatore, in quanto gli consente meno operazioni, spesso solo prelievi e versamenti, ma non bonifici e pagamenti differenti. Proprio il tasso più alto, rende questo prodotto maggiormente tassabile dallo Stato.
Per questo motivo, spesso il dibattito pubblico si concentra sulla tassazione delle rendita, che si è modificata molto negli ultimi anni. Nel 2012 quindi l’aliquota fiscale sugli interessi venne abbassata dal 27% al 20%, mentre veniva previsto un bollo pari allo 0,1% del capitale (all’interno di una fascia fra un minimo di 34 euro e un massimo di 1.200 euro). Successivamente, la tassazione è aumentata: nel 2013-2014 infatti è salita prima dello 0,15% e poi di un ulteriore 0,20%.
Nel frattempo, è stato eliminato il tetto massimo per il pagamento del bollo e successivamente anche il tetto minimo: questo significa che oggi si paga un bollo indipendentemente dalla cifra depositata. Infine, a partire dal 1 luglio 2014, l’aliquota fiscale è salita nuovamente fino al 26%. Ricordiamo che l’aliquota si calcola sugli interessi riconosciuti sul conto deposito, e non sul capitale depositato.
Riepilogando, la situazione attuale della tassazione sul conto deposito prevede un’aliquota del 26% sugli interessi ricevuti e un bollo dello 0,1% sul capitale versato.