Imposta di bollo conto corrente

Tra le tante riforme applicate in seguito al Decreto Salva Italia del 2013 c'è anche la modifica dell'imposta di bollo da pagare sui conti correnti. Per chi possiede un conto corrente, infatti, indipendentemente dalle spese di gestione richieste è prevista un trattenuta, l'imposta di bollo conto corrente, che viene prelevata direttamente dal conto, quindi senza dover effettuare personalmente il versamento.
Si tratta di una cifra, per le persone fisiche, ovvero per i conti correnti personali, di 34,20 euro se il deposito annuale supera la giacenza media di 5000. Questo vuol dire che non è detto che sul conto, per non essere tassati, bisogna avere sempre meno di 5000 euro, basta che alla fine dell'anno i periodi in cui si è superata tale cifra non siano la maggioranza. Se è così a questo punto scatta il prelievo.
Questa legge si applica a tutti i conti correnti e anche ai libretti, come il libretto postale. Questo vuol dire che se si hanno somme non troppo alte e le si suddivide su più conti rimanendo sempre sotto la soglia massima si risparmiano i soldi delle tasse (l'operazione potrebbe essere controproducente visti i costi delle spese di mantenimento ordinario di un conto corrente). Se su più conti si superano i 5000 euro di media annua la tassa, la cifra fissa sopra citata, verrà prelevata da ogni conto, anche se l'intestatario è lo stesso, quindi si pagherà più volte. Ogni conto corrente fa storia a sé.
Possono beneficiare dell'esclusione dall'imposta di bollo tutti quei conti in negativo o sotto i 5000 euro, ma anche il conto corrente di base, quello gratuito per tutti coloro che dichiarano un Isee sotto i 7500 euro. Esistono, poi, anche alcune banche on line che propongono dei conti correnti senza tassa di bollo, come nel caso di Che Banca! e Conto BancoPosta Click.
Per quanto riguarda i conti correnti relativi alle persone giuridiche, quindi aziende e imprese, invece, il prelievo è di 100,00 euro.
Diversa invece è la situazione per quanto riguarda i prodotti finanziari e assicurativi. In questo caso la tassazione non è fissa e non è stabilita sulla cifra di partenza, ma si tassano solo in percentuale i rendimenti.
Si tratta di una cifra, per le persone fisiche, ovvero per i conti correnti personali, di 34,20 euro se il deposito annuale supera la giacenza media di 5000. Questo vuol dire che non è detto che sul conto, per non essere tassati, bisogna avere sempre meno di 5000 euro, basta che alla fine dell'anno i periodi in cui si è superata tale cifra non siano la maggioranza. Se è così a questo punto scatta il prelievo.
Questa legge si applica a tutti i conti correnti e anche ai libretti, come il libretto postale. Questo vuol dire che se si hanno somme non troppo alte e le si suddivide su più conti rimanendo sempre sotto la soglia massima si risparmiano i soldi delle tasse (l'operazione potrebbe essere controproducente visti i costi delle spese di mantenimento ordinario di un conto corrente). Se su più conti si superano i 5000 euro di media annua la tassa, la cifra fissa sopra citata, verrà prelevata da ogni conto, anche se l'intestatario è lo stesso, quindi si pagherà più volte. Ogni conto corrente fa storia a sé.
Possono beneficiare dell'esclusione dall'imposta di bollo tutti quei conti in negativo o sotto i 5000 euro, ma anche il conto corrente di base, quello gratuito per tutti coloro che dichiarano un Isee sotto i 7500 euro. Esistono, poi, anche alcune banche on line che propongono dei conti correnti senza tassa di bollo, come nel caso di Che Banca! e Conto BancoPosta Click.
Per quanto riguarda i conti correnti relativi alle persone giuridiche, quindi aziende e imprese, invece, il prelievo è di 100,00 euro.
Diversa invece è la situazione per quanto riguarda i prodotti finanziari e assicurativi. In questo caso la tassazione non è fissa e non è stabilita sulla cifra di partenza, ma si tassano solo in percentuale i rendimenti.