Rimborso Irpef 2014

L’Irpef - Imposta sul reddito delle persone fisiche, è un’imposta personale e progressiva sui redditi ovvero calcolata sulla base del reddito del lavoratore dipendente, autonomo o pensionato. Questo significa che, sostanzialmente, il prelievo fiscale è direttamente proporzionato al reddito.
Pensionati e lavoratori subordinati, con contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, pagano l’imposta mediante un prelievo diretto dalla busta paga o dalla pensione, mentre i lavoratori autonomi pagano, tutti gli anni, in sede di dichiarazione dei redditi. Per questi ultimi l’Irpef è calcolata in maniera progressiva in funzione dell’imponibile maturato e conseguito nel corso dell’anno precedente.
Quando il contribuente si rende conto di aver pagato più del dovuto, può richiedere un rimborso attraverso la dichiarazione dei redditi o mediante un apposito modulo. I soggetti che utilizzano il Modello 730 quindi lavoratori dipendenti e pensionati possono ricevere il rimborso dal datore di lavoro o dall'ente pensionistico che accredita la somma sulla busta paga o nella pensione. Nel caso in cui non vi sia questo automatismo, il rimborso va richiesto all’Agenzia delle Entrate portando con sé: una dichiarazione in carta semplice contenente i motivi in base ai quali si ritiene di aver diritto al rimborso, copia delle distinte dei versamenti eseguiti o le certificazioni delle ritenute subite e una dichiarazione del datore di lavoro o dell’ente pensionistico che dichiara il mancato rimborso. A seguito della richiesta la domanda può essere accolta; rifiutata – in questo caso il contribuente può presentare ricorso alla competente Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto; l’ufficio non risponde - in questo caso, la domanda di rimborso deve ritenersi respinta e dopo 90 giorni dalla presentazione della domanda ed entro il termine di prescrizione, il cittadino può ricorrere alla Commissione tributaria.
E’ bene precisare che la richiesta di rimborso deve comunque essere sempre specificata in sede di presentazione del Modello 730 oppure mediante una apposita domanda, diversamente la somma in questione sarà compensata con la dichiarazione dei redditi successiva o con altre imposte.
Si ricorda che esiste però un termine massimo in cui si può presentare la domanda di rimborso, pena la decadenza: per l’Irpef è pari a 48 mesi. Il rimborso, a seconda delle indicazioni del cittadino e dell’importo può avvenire in vari modi:
Per maggiori informazioni, si consiglia di visitare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Pensionati e lavoratori subordinati, con contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, pagano l’imposta mediante un prelievo diretto dalla busta paga o dalla pensione, mentre i lavoratori autonomi pagano, tutti gli anni, in sede di dichiarazione dei redditi. Per questi ultimi l’Irpef è calcolata in maniera progressiva in funzione dell’imponibile maturato e conseguito nel corso dell’anno precedente.
Quando il contribuente si rende conto di aver pagato più del dovuto, può richiedere un rimborso attraverso la dichiarazione dei redditi o mediante un apposito modulo. I soggetti che utilizzano il Modello 730 quindi lavoratori dipendenti e pensionati possono ricevere il rimborso dal datore di lavoro o dall'ente pensionistico che accredita la somma sulla busta paga o nella pensione. Nel caso in cui non vi sia questo automatismo, il rimborso va richiesto all’Agenzia delle Entrate portando con sé: una dichiarazione in carta semplice contenente i motivi in base ai quali si ritiene di aver diritto al rimborso, copia delle distinte dei versamenti eseguiti o le certificazioni delle ritenute subite e una dichiarazione del datore di lavoro o dell’ente pensionistico che dichiara il mancato rimborso. A seguito della richiesta la domanda può essere accolta; rifiutata – in questo caso il contribuente può presentare ricorso alla competente Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto; l’ufficio non risponde - in questo caso, la domanda di rimborso deve ritenersi respinta e dopo 90 giorni dalla presentazione della domanda ed entro il termine di prescrizione, il cittadino può ricorrere alla Commissione tributaria.
E’ bene precisare che la richiesta di rimborso deve comunque essere sempre specificata in sede di presentazione del Modello 730 oppure mediante una apposita domanda, diversamente la somma in questione sarà compensata con la dichiarazione dei redditi successiva o con altre imposte.
Si ricorda che esiste però un termine massimo in cui si può presentare la domanda di rimborso, pena la decadenza: per l’Irpef è pari a 48 mesi. Il rimborso, a seconda delle indicazioni del cittadino e dell’importo può avvenire in vari modi:
- Mediante accredito su conto corrente previa comunicazione IBAN all’Agenzia delle Entrate.
- In contanti presso gli uffici postali dislocati sul territorio nazionale.
- Con vaglia della Banca d’Italia.
Per maggiori informazioni, si consiglia di visitare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.