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Come si paga il contributo RAEE

Come si paga il contributo RAEE
Come si paga il contributo RAEE? Per i prodotti su cui è ancora previsto, il contributo viene solitamente incluso all’interno del prezzo di acquisto. Ma prima di capire come e quando si paga questo contributo, cerchiamo di comprendere cosa sono i RAEE. Si tratta di una speciale categoria di 'immondizia': i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che necessitano di una cura particolare al momento della loro raccolta e smaltimento. Sia perché contenenti inquinanti, sia per recuperare i preziosi materiali al loro interno, come i metalli, i RAEE richiedono una spesa extra per il sistema di smaltimento dei rifiuti. Ecco perché il contributo.

La normativa italiana (decreto n. 185/2007), che recepisce una direttiva dell’UE, prevede delle precise responsabilità in capo ai produttori: chi inquina, paga. Quindi le aziende produttrici di una categoria di prodotti RAEE formano solitamente un consorzio per il trattamento e lo smaltimento di questi rifiuti, con impianti di proprietà o affidando il compito a parti terze.

Tuttavia, la legislazione italiana prevede anche un contributo da parte dei consumatori: il contributo RAEE, appunto. Un tempo, il contributo era previsto per i grandi elettrodomestici (ad esempio, lavatrici e frigoriferi), televisori, piccoli elettrodomestici e le lampadine. Il pagamento del contributo (conosciuto anche come Eco Contributo) era stato però sospeso nel marzo 2012.

Il contributo RAEE si paga però nuovamente a partire dal 1 febbraio 2014 su alcune categorie di prodotti elettronici, in particolare sui grandi elettrodomestici. Il contributo viene pagato sempre al momento dell’acquisto e ammonta a 4,10 euro più IVA a pezzo per i frigoriferi, congelatori, cantine vino e frigobar. Per lavatrici, asciugatrici, lavasciuga e lavastoviglie è previsto invece un contributo RAEE di 2,10 euro a pezzo più IVA. Si tratta delle categorie di rifiuti RAEE che comportano più lavoro in fase di smaltimento.