RAEE

I RAEE sono i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, una particolare categoria di rifiuti che richiede massima attenzione nelle fasi di raccolta e smaltimento. Rientrano in questo gruppo di rifiuti tutti gli apparecchi elettrici o elettronici che vengono buttati via perché rotti, obsoleti o ormai inutilizzabili. Per qualunque ragione essi non vengano più usati, non possono essere semplicemente lasciati di fianco ai bidoni dell’immondizia comune, ma richiedono una procedura di raccolta differenziata. Proprio per finanziare questo sistema di raccolta e smaltimento differenziato, è previsto un contributo RAEE da pagare al momento dell’acquisto di beni elettronici.
La ragione principale per cui i rifiuti RAEE meritano un trattamento specifico è dovuta alle sostanze che vi sono contenute, spesso non biodegradabili e anzi pericolosamente inquinanti. Pensiamo a sostanza come i HCFC (idroclorofluorocarburi) e CFC (clorofluorocarburi) contenute nel sistema di refrigerazione dei frigoriferi. Oppure, lo smaltimento specifico mira a non sprecare i preziosi materiali di cui sono composti questi oggetti, in modo da riciclarli: si pensi solo a materiali metallici come rame, alluminio, ferro, acciaio, vetro, argento, piombo, mercurio e altri ancora. Infine, semplicemente, spesso i rifiuti RAEE devono essere trattati manualmente da degli addetti al loro smontaggio, in affiancamento alle procedure di smaltimento operate dai macchinari.
Si distinguono dieci categorie di rifiuti RAEE: grandi elettrodomestici, piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, apparecchiature di consumo, apparecchiature di illuminazione, strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni), giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infetti), strumenti di monitoraggio e controllo, distributori automatici.
I consumatori possono oggi consegnare questo particolare genere di rifiuti alle cosiddette ‘isole ecologiche’, che sono degli spazi appositi previsti da molti Comuni italiani, dove, oltre ai tradizionali cassonetti, si trovano aree in cui depositare rifiuti ingombranti o che necessitano di un trattamento adeguato, proprio come i RAEE. È anche possibile consegnare il prodotto obsoleto al produttore, al momento dell’acquisto di un bene analogo.
La ragione principale per cui i rifiuti RAEE meritano un trattamento specifico è dovuta alle sostanze che vi sono contenute, spesso non biodegradabili e anzi pericolosamente inquinanti. Pensiamo a sostanza come i HCFC (idroclorofluorocarburi) e CFC (clorofluorocarburi) contenute nel sistema di refrigerazione dei frigoriferi. Oppure, lo smaltimento specifico mira a non sprecare i preziosi materiali di cui sono composti questi oggetti, in modo da riciclarli: si pensi solo a materiali metallici come rame, alluminio, ferro, acciaio, vetro, argento, piombo, mercurio e altri ancora. Infine, semplicemente, spesso i rifiuti RAEE devono essere trattati manualmente da degli addetti al loro smontaggio, in affiancamento alle procedure di smaltimento operate dai macchinari.
Si distinguono dieci categorie di rifiuti RAEE: grandi elettrodomestici, piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, apparecchiature di consumo, apparecchiature di illuminazione, strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni), giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infetti), strumenti di monitoraggio e controllo, distributori automatici.
I consumatori possono oggi consegnare questo particolare genere di rifiuti alle cosiddette ‘isole ecologiche’, che sono degli spazi appositi previsti da molti Comuni italiani, dove, oltre ai tradizionali cassonetti, si trovano aree in cui depositare rifiuti ingombranti o che necessitano di un trattamento adeguato, proprio come i RAEE. È anche possibile consegnare il prodotto obsoleto al produttore, al momento dell’acquisto di un bene analogo.