Garante europeo della protezione dei dati

Il Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) ha il compito di tutelare le rigorose norme sulla privacy. Le istituzioni e gli organi dell’Unione Europea, infatti, nello svolgere le proprie funzioni, potrebbero trattare i dati personali dei cittadini in formato elettronico, per iscritto o visivamente.
Il trattamento dei dati personali riguarda la raccolta, la registrazione, la conservazione, il recupero, la trasmissione, il blocco o la cancellazione di dati. Il garante europeo della protezione dei dati controlla il trattamento dei dati personali da parte dell’amministrazione Ue con la finalità di assicurare il rispetto delle norme sulla privacy.
Non solo, il GEPD fa anche da consulente per tutte le istituzioni e gli organi dell’Ue circa gli aspetti del trattamento dei dati personali e le relative politiche e legislazione. Il garante europeo della protezione dei dati si occupa anche della gestione delle denunce e ha la facoltà di condurre indagini.
Tra i compiti del garante europeo della protezione dei dati anche quello di collaborare con le diverse amministrazioni nazionali dei paesi dell’Ue al fine di assicurare la coerenza nell’ambito della protezione dei dati. Infine, il GEPD ha anche un incarico di controllo sulle nuove tecnologie che possono influire in vari modi sulla protezione dei dati.
Il garante europeo della protezione dei dati è nominato per mandato rinnovabile di cinque anni e nello svolgimento delle sue funzioni consta di due sezioni: quella di controllo e rispetto delle norme e quella di politica e consultazione.
La sezione di controllo del garante europeo della protezione dei dati si occupa di esaminare il rispetto della protezione dei dati da parte dell’Ue, mentre quella di consultazione fornisce consulenza ai legislatori Ue su ogni aspetto che pertiene la protezione dei dati.
In linea di massima, comunque, gli organi Ue non devono trattare i dati personali che riguardano: origine etnica o razziale, opinioni politiche, concezioni religiose o filosofiche, affiliazione sindacale. Ovviamente non possono essere trattati anche i dati che riguardano salute e orientamento sessuale se non per scopi sanitari.
Qualora un cittadino ritenesse che il proprio diritto alla privacy sia stato in qualche modo violato da un organo Ue potrebbe rivolgersi in prima istanza al personale Ue responsabile del trattamento dei propri dati nel servizio in cui sarebbe avvenuta la violazione. In caso la violazione perduri si potrà presentare un reclamo ufficiale al garante europeo della protezione dei dati personali.
A questo punto il GEPD, in quanto garante sulla privacy, porterà avanti le indagini del caso e informerà gli interessati dell’andamento della stessa. Qualora la decisione del arante europeo della protezione dei dati non fosse in linea ai propri desideri, è sempre possibile deferire la questione alla Corte di giustizia Ue.
Il trattamento dei dati personali riguarda la raccolta, la registrazione, la conservazione, il recupero, la trasmissione, il blocco o la cancellazione di dati. Il garante europeo della protezione dei dati controlla il trattamento dei dati personali da parte dell’amministrazione Ue con la finalità di assicurare il rispetto delle norme sulla privacy.
Non solo, il GEPD fa anche da consulente per tutte le istituzioni e gli organi dell’Ue circa gli aspetti del trattamento dei dati personali e le relative politiche e legislazione. Il garante europeo della protezione dei dati si occupa anche della gestione delle denunce e ha la facoltà di condurre indagini.
Tra i compiti del garante europeo della protezione dei dati anche quello di collaborare con le diverse amministrazioni nazionali dei paesi dell’Ue al fine di assicurare la coerenza nell’ambito della protezione dei dati. Infine, il GEPD ha anche un incarico di controllo sulle nuove tecnologie che possono influire in vari modi sulla protezione dei dati.
Il garante europeo della protezione dei dati è nominato per mandato rinnovabile di cinque anni e nello svolgimento delle sue funzioni consta di due sezioni: quella di controllo e rispetto delle norme e quella di politica e consultazione.
La sezione di controllo del garante europeo della protezione dei dati si occupa di esaminare il rispetto della protezione dei dati da parte dell’Ue, mentre quella di consultazione fornisce consulenza ai legislatori Ue su ogni aspetto che pertiene la protezione dei dati.
In linea di massima, comunque, gli organi Ue non devono trattare i dati personali che riguardano: origine etnica o razziale, opinioni politiche, concezioni religiose o filosofiche, affiliazione sindacale. Ovviamente non possono essere trattati anche i dati che riguardano salute e orientamento sessuale se non per scopi sanitari.
Qualora un cittadino ritenesse che il proprio diritto alla privacy sia stato in qualche modo violato da un organo Ue potrebbe rivolgersi in prima istanza al personale Ue responsabile del trattamento dei propri dati nel servizio in cui sarebbe avvenuta la violazione. In caso la violazione perduri si potrà presentare un reclamo ufficiale al garante europeo della protezione dei dati personali.
A questo punto il GEPD, in quanto garante sulla privacy, porterà avanti le indagini del caso e informerà gli interessati dell’andamento della stessa. Qualora la decisione del arante europeo della protezione dei dati non fosse in linea ai propri desideri, è sempre possibile deferire la questione alla Corte di giustizia Ue.
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