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Tasso variabile

Tasso variabile
Sei indeciso se il mutuo che vuoi aprire debba avere o meno applicato un tasso variabile? Allora, meglio avere ben presto uno specchietto su come si articola questa possibilità di investimento.

Prima di tutti, devi sapere come calcolare le rate che pagherai per restituire il ricevuto: ognuna di queste sarà una percentuale della somma da restituire più un nominale. A sua volta, questo è composto da:
  • un indice di riferimento, che è la parte variabile del tasso,
  • e lo spread.

Bisogna quindi capire cosa siano questi due coefficienti. Per quanto riguarda l’indice di riferimento, questo è di solito (ma non sempre) rappresentato dall’Euribor. Di che si tratta? È il tasso medio con cui le banche europee principali si prestano denaro reciprocamente (più informazioni le puoi avere a questa voce). Ora, il sistema bancario calcola diverse scadenze per l’Euribor (a breve e a lungo termine) e per ognuna viene calcolato giornalmente un diverso valore.

Come applicare tutto ciò al tuo mutuo? Semplicemente, a questo potrà essere applicata una qualsiasi scadenza dell’Euribor. Ma attenzione, il valore dell’indice che compare sul mutuo stesso varia e di molto negli anni, a seconda delle fluttuazioni del mercato: non dovrai quindi rimborsare sempre lo stesso importo, con diverse rate. Comunque, la scadenza delle rate stesse è indipendente dalla scadenza dell’Euribor di riferimento: puoi avere su un Euribor con scadenza trimestrale.

Prima di procedere con lo spread, a complicare un poco il quadro sta il fatto che l’Euribor non è l’unico indice di riferimento: c’è anche il cosiddetto “tasso refi”, che è quello con cui le banche sono tenute a pagare il denaro preso a dalla Banca Centrale Europea.

Se sia meglio l’Euribor o il tasso refi per il tasso variabile del proprio mutuo, questo è bene chiederlo ad un bravo commercialista o a un consulente del proprio istituto bancario di riferimento.

Facciamo un riassunto delle cose dette fin qui. Il tasso variabile è l’interesse con cui si restituiscono le rate del mutuo ed è composto da un indice di riferimento (Euribor, calcolato nel modo che si è descritto, oppure tasso refi) e da uno spread.

Vediamo quindi cos’è lo spread: semplicemente, è la percentuale fissa decisa dall’istituto bancario a cui si chiede il mutuo. In breve, è il guadagno che la banca ha dal concederti il . Ed è quindi da sommare agli altri indici, tutti fluttuanti secondo la situazione del mercato – e anche della politica italiana ed europea.

Nel tasso variabile (è il caso di dirlo), le variabili in campo sono quindi sempre numerose. E non lo si ripete mai troppe volte: meglio chiedere aiuto ad una persona fidata, che “mastichi” bene la materia e sia in grado di consigliarti la soluzione migliore per il tuo investimento!