Pil mondiale

Il Pil, acronimo di prodotto interno lordo, indica la somma del valore dei beni e dei servizi che un paese produce in un determinato periodo di tempo. Questo indice viene generalmente aggiornato ogni tre mesi e gli elementi che vengono analizzati sono molteplici: i consumi dei cittadini, i soldi investiti, il denaro speso dal governo nella spesa pubblica, il valore delle esportazioni, i proventi delle esportazioni ecc.
Il Pil si rivela essere molto importante nella definizione, sintetica ed immediata, dello stato di salute di un paese e uno strumento di facile utilizzo per fare raffronti a livello internazionale. Grazie al prodotto interno lordo è quindi possibile stilare delle classifiche legate al livello di ricchezza che contraddistingue ogni singolo paese del mondo delineando una mappatura attendibile delle zone di sviluppo e crisi.
Il Pil mondiale può quindi essere definito come una semplice somma matematica del prodotto interno lordo di ogni singola nazione.
Per rendere più semplice la lettura di questi dati basta ricordare che, il Gruppo del G20 rappresenta circa l’80% del Pil mondiale. Il G20 è un organismo informale nato nel 1999 con lo scopo di ampliare il dialogo su questioni di grande rilievo per la stabilità economica globale e favorire l'internazionalità economica. Suddetto organismo comprende i Ministri economici e finanziari e i Governatori delle banche centrali di venti paesi: Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Giappone, Canada, Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Russia, Sudafrica e Turchia.
Il tasso di crescita del prodotto lordo mondiale nel 2010 e nel 2011, è cresciuto rispettivamente del 6,3% e del 5,6%: è senza ombra di dubbio una crescita rallentata che necessita di una profonda analisi. La Cina, ad esempio all’inizio del 2010 contribuiva da sola a più di un terzo dello sviluppo del Pil globale e il restante 40% era determinato dalle altre economie emergenti. Con il passare del tempo, il Pil delle economie emergenti è diventato pressoché identico a quello delle altre economie avanzate; infatti l’Eurozona, a seguito della profonda crisi finanziaria che l’ha duramente colpita presenta una crescita davvero infinitesimale.
La produzione mondiale, all’inizio del 2013 ha subito un incremento del 2,4% rispetto ai dati dell’anno precedente, ma tale spinta è stata data, con grande vigore, dai paesi delle cosiddette economie emergenti che contribuiscono in maniera davvero incisiva alla crescita del Pil globale. Bisogna precisare che, anche se la crescita mondiale non si è mai arrestata, i livelli di benessere dei cittadini di tutto il mondo si sono drasticamente abbassati.
Per chi desidera approfondire l’argomento e avere maggiori informazioni, si consiglia di visitare il sito del Fondo Monetario Europeo.
Il Pil si rivela essere molto importante nella definizione, sintetica ed immediata, dello stato di salute di un paese e uno strumento di facile utilizzo per fare raffronti a livello internazionale. Grazie al prodotto interno lordo è quindi possibile stilare delle classifiche legate al livello di ricchezza che contraddistingue ogni singolo paese del mondo delineando una mappatura attendibile delle zone di sviluppo e crisi.
Il Pil mondiale può quindi essere definito come una semplice somma matematica del prodotto interno lordo di ogni singola nazione.
Per rendere più semplice la lettura di questi dati basta ricordare che, il Gruppo del G20 rappresenta circa l’80% del Pil mondiale. Il G20 è un organismo informale nato nel 1999 con lo scopo di ampliare il dialogo su questioni di grande rilievo per la stabilità economica globale e favorire l'internazionalità economica. Suddetto organismo comprende i Ministri economici e finanziari e i Governatori delle banche centrali di venti paesi: Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Giappone, Canada, Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Russia, Sudafrica e Turchia.
Il tasso di crescita del prodotto lordo mondiale nel 2010 e nel 2011, è cresciuto rispettivamente del 6,3% e del 5,6%: è senza ombra di dubbio una crescita rallentata che necessita di una profonda analisi. La Cina, ad esempio all’inizio del 2010 contribuiva da sola a più di un terzo dello sviluppo del Pil globale e il restante 40% era determinato dalle altre economie emergenti. Con il passare del tempo, il Pil delle economie emergenti è diventato pressoché identico a quello delle altre economie avanzate; infatti l’Eurozona, a seguito della profonda crisi finanziaria che l’ha duramente colpita presenta una crescita davvero infinitesimale.
La produzione mondiale, all’inizio del 2013 ha subito un incremento del 2,4% rispetto ai dati dell’anno precedente, ma tale spinta è stata data, con grande vigore, dai paesi delle cosiddette economie emergenti che contribuiscono in maniera davvero incisiva alla crescita del Pil globale. Bisogna precisare che, anche se la crescita mondiale non si è mai arrestata, i livelli di benessere dei cittadini di tutto il mondo si sono drasticamente abbassati.
Per chi desidera approfondire l’argomento e avere maggiori informazioni, si consiglia di visitare il sito del Fondo Monetario Europeo.
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