DEF - Documento Economia e Finanza
Il DEF o DPEF, ovvero il Documento di Economia e Finanza, è un documento in cui vengono inserite per iscritto tutte le politiche economiche e finanziarie decise dal governo o da altro soggetto emanatore.
Il DEF può essere quindi emanato sia da una azienda o da una persona giuridica, sia da un'istituzione o da una persona istituzionale (stato, ministero, ente ecc.). Il Documento Economia e Finanza altro non è quindi che il contenuto tecnico delle politiche sancite dall’emanatore in materia di economie e finanze. Si tratta quindi di un testo che detta la politica economica e fissa in modo chiaro gli obiettivi che si intendono raggiungere con tanto di tempistiche.
Facendo riferimento alla contabilità di Stato, il Documento Economia e Finanza va ad indicare la manovra di finanza pubblica prevista per un periodo compreso all’interno del bilancio pluriennale. IL DEF deve essere presentato quindi dal Governo in carica al Parlamento e dovrà essere approvato entro e non oltre il 10 aprile di ogni anno. E’ anche importante chiarire che, quando si parla di DEF, non si fa riferimento ad una legge vera e propria, per quanto sia vincolante dal punto di vista politico.
Il DEF delinea anche tutti gli obiettivi da perseguire nell’ottica del bilancio di Stato pluriennale e sancisce con precisione gli ambiti entro cui andrà costruito il bilancio annuale.
Ma quindi, qual è esattamente l’obiettivo del DEF? In primis, quello di far conoscere ai membri che compongono il Parlamento le linee di politica economica del Governo. Insomma, è uno degli strumenti più importanti a disposizione del governo in tema di programmazione della manovra economica e include tutti gli obiettivi di politica economica del Paese. Non solo, include anche le stime sull’andamento delle finanze pubbliche e delinea dettagliatamente le riforme che il governo intende portare avanti.
Facendo un esempio concreto, il Documento di economia e finanza 2018 italiano è stato preparato dall’esecutivo uscente di Paolo Gentiloni e ha aggiornato le stime esistenti senza aggiungere nessun altro obiettivo di bilancio.
Il DEF 2019 dell’esecutivo Conte del governo a guida Lega Nord e Movimento Cinque Stelle è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e ha fissato il rapporto Deficit/Pil al 2,4% per il 2019. Secondo quanto previsto, le risorse del 2019 verranno destinate in particolare alla sterilizzazione degli aumenti dell’Iva automatici, al finanziamento del reddito di cittadinanza, all’avvio della Flat Tax e al superamento della riforma Fornero.
Il DEF è comunque suddiviso in tre parti distinte: Programma di stabilità, sezione di Analisi e tendenze della finanza pubblica e il Programma nazionale di riforma.
A modificare il DEF ci ha pensato la riforma eseguita nel 2011 che ha adeguato il Dpef introdotto dalla legge n.362 del 1988 alle normative comunitarie. Inoltre, la prima e la terza sezione del Def, e quindi il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma, vanno presentati alla commissione europea entro il 30 aprile di ogni anno.
Il DEF può essere quindi emanato sia da una azienda o da una persona giuridica, sia da un'istituzione o da una persona istituzionale (stato, ministero, ente ecc.). Il Documento Economia e Finanza altro non è quindi che il contenuto tecnico delle politiche sancite dall’emanatore in materia di economie e finanze. Si tratta quindi di un testo che detta la politica economica e fissa in modo chiaro gli obiettivi che si intendono raggiungere con tanto di tempistiche.
Facendo riferimento alla contabilità di Stato, il Documento Economia e Finanza va ad indicare la manovra di finanza pubblica prevista per un periodo compreso all’interno del bilancio pluriennale. IL DEF deve essere presentato quindi dal Governo in carica al Parlamento e dovrà essere approvato entro e non oltre il 10 aprile di ogni anno. E’ anche importante chiarire che, quando si parla di DEF, non si fa riferimento ad una legge vera e propria, per quanto sia vincolante dal punto di vista politico.
Il DEF delinea anche tutti gli obiettivi da perseguire nell’ottica del bilancio di Stato pluriennale e sancisce con precisione gli ambiti entro cui andrà costruito il bilancio annuale.
Ma quindi, qual è esattamente l’obiettivo del DEF? In primis, quello di far conoscere ai membri che compongono il Parlamento le linee di politica economica del Governo. Insomma, è uno degli strumenti più importanti a disposizione del governo in tema di programmazione della manovra economica e include tutti gli obiettivi di politica economica del Paese. Non solo, include anche le stime sull’andamento delle finanze pubbliche e delinea dettagliatamente le riforme che il governo intende portare avanti.
Facendo un esempio concreto, il Documento di economia e finanza 2018 italiano è stato preparato dall’esecutivo uscente di Paolo Gentiloni e ha aggiornato le stime esistenti senza aggiungere nessun altro obiettivo di bilancio.
Il DEF 2019 dell’esecutivo Conte del governo a guida Lega Nord e Movimento Cinque Stelle è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e ha fissato il rapporto Deficit/Pil al 2,4% per il 2019. Secondo quanto previsto, le risorse del 2019 verranno destinate in particolare alla sterilizzazione degli aumenti dell’Iva automatici, al finanziamento del reddito di cittadinanza, all’avvio della Flat Tax e al superamento della riforma Fornero.
Il DEF è comunque suddiviso in tre parti distinte: Programma di stabilità, sezione di Analisi e tendenze della finanza pubblica e il Programma nazionale di riforma.
A modificare il DEF ci ha pensato la riforma eseguita nel 2011 che ha adeguato il Dpef introdotto dalla legge n.362 del 1988 alle normative comunitarie. Inoltre, la prima e la terza sezione del Def, e quindi il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma, vanno presentati alla commissione europea entro il 30 aprile di ogni anno.
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