Anatocismo e usura

Avete chiesto un prestito o un finanziamento ma vi state trovando a pagare molti più interessi di quanto previsto? I costi di gestione del vostro conto corrente, dopo un piccolo periodo di "rosso", sono spropositati?
Anatocismo e usura sono due pratiche talvolta associate agli istituti di credito e alle banche, che possono portare il consumatore a pagare interessi esagerati su un prestito o un mutuo.
Bisogna però distinguere le due pratiche: entrambe costituiscono un illecito, ma l’anatocismo è un illecito civile, mentre chi pratica l’usura rischia anche una condanna penale. Le due operazioni tuttavia mirano a far pagare al consumatore degli interessi superiori alle attese o a quanto concordato. Si parla infatti di una remunerazione eccessiva di un capitale prestato: pensiamo al caso di un prestito particolarmente salato.
Per saper difendersi dall’anatocismo, è necessario conoscere come funziona. Il funzionamento di questa operazione è riassumibile come “interessi su altri interessi”. Si tratta infatti di nuovi interessi che vengono applicati su quelli concordati fra le parti per un prestito.
Vediamo un caso pratico, quello di un prestito. Su qualsiasi finanziamento, contratto con un banca o un’altra istituzione finanziaria, gravano degli interessi da rimborsare in aggiunta al capitale ottenuto. Questi interessi solitamente vengono conteggiati su base annuale: quindi un tasso d’interesse del 10% sarà pari al 10% del capitale. Tuttavia, tramite il meccanismo della capitalizzazione composta, le banche possono calcolare l’interesse su base trimestrale, non solo sul capitale prestato, ma anche sugli interessi maturati fino a quel momento, richiedendo poi il rimborso dopo un anno di capitale e interessi. Chi ha contratto il finanziamento si troverà dunque a pagare di più rispetto a quanto dovrebbe.
Diverso il caso dell’usura, che consiste invece nel fornire un prestito a tassi eccessivi: talmente eccessivi da essere illegali. In Italia, è la Banca d'Italia a stabilire se un tasso sia da considerarsi o meno “usuraio”. In particolare, l’Ufficio italiano cambi stabilisce delle fasce, con una soglia massima e minima, oltre le quali i tassi sono eccessivi e quindi possibili fonti di usura.
Anatocismo e usura sono dunque due fenomeni da cui bisogna sapersi difendere: nel primo caso, fate particolare attenzione alle clausole di calcolo degli interessi, richiedendo che questi vengano conteggiati solo al termine del prestito, al momento del rimborso, e non su basi temporali più ridotte. Per quanto riguarda invece l’usura, se avete un sospetto di esserne vittima, potete denunciare il fatto alle autorità competenti, magari dopo aver consultato la pagina internet dedicata da parte della Banca Centrale.
Anatocismo e usura sono due pratiche talvolta associate agli istituti di credito e alle banche, che possono portare il consumatore a pagare interessi esagerati su un prestito o un mutuo.
Bisogna però distinguere le due pratiche: entrambe costituiscono un illecito, ma l’anatocismo è un illecito civile, mentre chi pratica l’usura rischia anche una condanna penale. Le due operazioni tuttavia mirano a far pagare al consumatore degli interessi superiori alle attese o a quanto concordato. Si parla infatti di una remunerazione eccessiva di un capitale prestato: pensiamo al caso di un prestito particolarmente salato.
Per saper difendersi dall’anatocismo, è necessario conoscere come funziona. Il funzionamento di questa operazione è riassumibile come “interessi su altri interessi”. Si tratta infatti di nuovi interessi che vengono applicati su quelli concordati fra le parti per un prestito.
Vediamo un caso pratico, quello di un prestito. Su qualsiasi finanziamento, contratto con un banca o un’altra istituzione finanziaria, gravano degli interessi da rimborsare in aggiunta al capitale ottenuto. Questi interessi solitamente vengono conteggiati su base annuale: quindi un tasso d’interesse del 10% sarà pari al 10% del capitale. Tuttavia, tramite il meccanismo della capitalizzazione composta, le banche possono calcolare l’interesse su base trimestrale, non solo sul capitale prestato, ma anche sugli interessi maturati fino a quel momento, richiedendo poi il rimborso dopo un anno di capitale e interessi. Chi ha contratto il finanziamento si troverà dunque a pagare di più rispetto a quanto dovrebbe.
Diverso il caso dell’usura, che consiste invece nel fornire un prestito a tassi eccessivi: talmente eccessivi da essere illegali. In Italia, è la Banca d'Italia a stabilire se un tasso sia da considerarsi o meno “usuraio”. In particolare, l’Ufficio italiano cambi stabilisce delle fasce, con una soglia massima e minima, oltre le quali i tassi sono eccessivi e quindi possibili fonti di usura.
Anatocismo e usura sono dunque due fenomeni da cui bisogna sapersi difendere: nel primo caso, fate particolare attenzione alle clausole di calcolo degli interessi, richiedendo che questi vengano conteggiati solo al termine del prestito, al momento del rimborso, e non su basi temporali più ridotte. Per quanto riguarda invece l’usura, se avete un sospetto di esserne vittima, potete denunciare il fatto alle autorità competenti, magari dopo aver consultato la pagina internet dedicata da parte della Banca Centrale.