Durata attestato di rischio

La durata dell’attestato di rischio segnala il periodo in cui si sono verificati gli incidenti stradali più recenti nella storia assicurativa del titolare della polizza. Questo documento infatti è molto importante quando si sigla un nuovo contratto assicurativo per l’auto, in particolare la RCA, Responsabilità civile auto: esso segnala alla compagnia che si appresta a coprire l’utente eventuali sinistri stradali e responsabilità di cui è stato protagonista. Soprattutto, l’attestato segnala la classe di merito di appartenenza dell’automobilista, un fattore davvero importante dopo l’introduzione delle novità sul cambio di assicurazione con la Legge Bersani (n. 40/2007).
La durata dell’attestato di rischio è di 5 anni, secondo l’attuale normativa sulle assicurazioni. Questo significa che saranno registrati all’interno di documento tutti i fatti rilevanti dal punto di vista assicurativo degli ultimi 5 anni. Bisogna però anche capire da che momento vengono calcolati i 5 anni: l’attestato infatti non è un documento statico, ma viene rilasciato con aggiornamenti e modifiche ogni anno. La compagnia assicurativa è infatti obbligata a consegnare l’attestato di rischio entro 30 giorni dalla scadenza annuale del contratto, indipendentemente dal fatto che il cliente scelga di esercitare il proprio diritto alla disdetta oppure di rinnovare. Di conseguenza, saranno registrati i 5 anni precedenti la scadenza del contratto.
È anche importante sapere quali sono le informazioni contenute nell’attestato. Innanzitutto devono comparire alcune indicazioni circa l’utente e il contratto assicurativo, come le generalità dell’assicurato, il nome della compagnia assicurativa, la formula tariffaria, la data esatta di scadenza e la firma di un rappresentante dell’assicurazione. In aggiunta a questi dati, si troveranno le informazioni più importanti, quelle riguardanti gli incidenti in cui è rimasto coinvolto l’assicurato. Dal 2008, si prevede che non vengano segnalati i sinistri con riserva, nei quali non si hanno ancora chiarimenti sulle responsabilità. Compaiono invece quelli con responsabilità maggioritaria (più delle 51% di colpa a carico dell’assicurato) e quelli con responsabilità paritaria (colpa alla pari fra i conducenti).
La durata dell’attestato di rischio e i dati contenuti sono diventati ancora più importanti grazie alla Legge Bersani, che prevede la possibilità di ereditare la classe di merito di un famigliare convivente quando si apre un nuovo contratto RCA. È proprio l’attestato a contenere l’indicazione della classe di merito universale (CU). Grazie a questo dato, la nuova polizza non partirà dalla CU 14, la più bassa, ma da una classe superiore, con conseguente riduzione del premio da pagare alla compagnia.
La durata dell’attestato di rischio è di 5 anni, secondo l’attuale normativa sulle assicurazioni. Questo significa che saranno registrati all’interno di documento tutti i fatti rilevanti dal punto di vista assicurativo degli ultimi 5 anni. Bisogna però anche capire da che momento vengono calcolati i 5 anni: l’attestato infatti non è un documento statico, ma viene rilasciato con aggiornamenti e modifiche ogni anno. La compagnia assicurativa è infatti obbligata a consegnare l’attestato di rischio entro 30 giorni dalla scadenza annuale del contratto, indipendentemente dal fatto che il cliente scelga di esercitare il proprio diritto alla disdetta oppure di rinnovare. Di conseguenza, saranno registrati i 5 anni precedenti la scadenza del contratto.
È anche importante sapere quali sono le informazioni contenute nell’attestato. Innanzitutto devono comparire alcune indicazioni circa l’utente e il contratto assicurativo, come le generalità dell’assicurato, il nome della compagnia assicurativa, la formula tariffaria, la data esatta di scadenza e la firma di un rappresentante dell’assicurazione. In aggiunta a questi dati, si troveranno le informazioni più importanti, quelle riguardanti gli incidenti in cui è rimasto coinvolto l’assicurato. Dal 2008, si prevede che non vengano segnalati i sinistri con riserva, nei quali non si hanno ancora chiarimenti sulle responsabilità. Compaiono invece quelli con responsabilità maggioritaria (più delle 51% di colpa a carico dell’assicurato) e quelli con responsabilità paritaria (colpa alla pari fra i conducenti).
La durata dell’attestato di rischio e i dati contenuti sono diventati ancora più importanti grazie alla Legge Bersani, che prevede la possibilità di ereditare la classe di merito di un famigliare convivente quando si apre un nuovo contratto RCA. È proprio l’attestato a contenere l’indicazione della classe di merito universale (CU). Grazie a questo dato, la nuova polizza non partirà dalla CU 14, la più bassa, ma da una classe superiore, con conseguente riduzione del premio da pagare alla compagnia.