Lavoro a progetto

Il lavoro a progetto è quello legato al contratto a progetto, una tipologia contrattuale di recente realizzazione, teoricamente finalizzata esclusivamente alla realizzazione di un progetto specifico. Chi fa un lavoro a progetto dovrebbe essere svincolato da qualunque tipo di orario, dovrebbe essere pagato in maniera forfettaria secondo tempistiche concordate e svolgere un reale progetto, che ha un inizio e una fine.
Questo concetto dovrebbe essere il fulcro centrale di un lavoro a progetto, perché questo, come dice la parola stessa deve essere legato ad un reale progetto. Avendo infatti una serie di sgravi fiscali rispetto ad altre tipologie di contratto, spesso viene utilizzato per nascondere dei reali lavori dipendenti, privi di qualunque progetto, e con retribuzione mensile. Per esempio se si lavora in una galleria per allestire la mostra personale di un determinato autore, e tra preparazione e periodo di esposizione ci vogliono circa tre mesi, si può fare un contratto a progetto. Il progetto esiste, è determinato nel tempo, la cifra viene concordata all'inizio e una volta terminata la mostra si conclude il periodo di lavoro.
Se invece si lavora presso la stessa galleria cinque ore al giorno, un tot di giorni la settimana, facendo per esempio lavoro di segreteria o di accoglienza, in quel caso si tratta di un lavoro dipendente, non esiste nessun progetto specifico, perchè il lavoro ordinario non è un progetto, e non si può essere considerati lavoratori a progetto.
Il contratto di lavoro a progetto deve essere stipulato in forma scritta e contenere per forza alcuni elementi specifici. È necessario che indichi la durata, la descrizione del progetto e del risultato finale, il compenso, i criteri per la sua determinazione, i tempi e le modalità di pagamento e dei rimborsi spese. Inoltre il contratto a progetto è subordinato al raggiungimento dell'obiettivo: è stato pensato per tutte quelle categorie che lavorano tanto per un certo scopo in un certo periodo, e poi cambiano progetto e datore di lavoro.
Questo concetto dovrebbe essere il fulcro centrale di un lavoro a progetto, perché questo, come dice la parola stessa deve essere legato ad un reale progetto. Avendo infatti una serie di sgravi fiscali rispetto ad altre tipologie di contratto, spesso viene utilizzato per nascondere dei reali lavori dipendenti, privi di qualunque progetto, e con retribuzione mensile. Per esempio se si lavora in una galleria per allestire la mostra personale di un determinato autore, e tra preparazione e periodo di esposizione ci vogliono circa tre mesi, si può fare un contratto a progetto. Il progetto esiste, è determinato nel tempo, la cifra viene concordata all'inizio e una volta terminata la mostra si conclude il periodo di lavoro.
Se invece si lavora presso la stessa galleria cinque ore al giorno, un tot di giorni la settimana, facendo per esempio lavoro di segreteria o di accoglienza, in quel caso si tratta di un lavoro dipendente, non esiste nessun progetto specifico, perchè il lavoro ordinario non è un progetto, e non si può essere considerati lavoratori a progetto.
Il contratto di lavoro a progetto deve essere stipulato in forma scritta e contenere per forza alcuni elementi specifici. È necessario che indichi la durata, la descrizione del progetto e del risultato finale, il compenso, i criteri per la sua determinazione, i tempi e le modalità di pagamento e dei rimborsi spese. Inoltre il contratto a progetto è subordinato al raggiungimento dell'obiettivo: è stato pensato per tutte quelle categorie che lavorano tanto per un certo scopo in un certo periodo, e poi cambiano progetto e datore di lavoro.