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Jobs Act: Apprendistato

Jobs Act: Apprendistato
Il nuovo contratto di Apprendistato Jobs Act, entrato in vigore grazie alla riforma del diritto del lavoro voluta dal governo, ha il compito di offrire ai giovani una formazione utile per affrontare le complessità del mercato del lavoro.

Alla base del legame tra Jobs Act e Apprendistato c’è il concetto che il datore di lavoro non sia chiamato solo a garantire la corresponsione per il lavoro prestato, ma anche a formare l’apprendista dal punto di vista professionale. Ovviamente, il contratto di l’Apprendistato previsto dal Jobs Act ricopre tutti gli ambiti lavorativi, a cominciare dal settore agricolo.

Lo scopo dell'Apprendistato è quello di affiancare formazione e istruzione così da conseguire una qualifica professionale. Rivolto a tutti i giovani tra i 15 e i 25 anni, l’apprendistato ha una durata massima triennale ed è orientato all'ottenimento del completamento della formazione scolastica.

Vi è poi un'altra tipologia, quella dell'Apprendistato professionalizzante, che consente il conseguimento di un qualifica tramite la formazione realizzata sul posto di lavoro e le nozioni acquisite dal punto di vista professionale. Tale apprendistato si rivolge ai giovani tra i 18 e i 29 anni e la sua durata contrattuale non può essere superiore ai 3 anni.

Quello che viene definito "Jobs Act apprendistato" prevede anche un terzo tipo, quello di alta formazione e ricerca, in cui la durata viene definita attraverso un accordo tra parti sociali, regioni e istituzioni e il suo obiettivo è il conseguimento di un titolo di studio secondario o universitario.

Tra le novità introdotte dal Jobs Act riguardo all'Apprendistato, va citato il fatto che i datori di lavoro con almeno 50 dipendenti abbiano l’obbligo di assumere apprendisti con una quota non inferiore al 20%. Non solo, il Jobs Act ha anche reintrodotto l’obbligo della formazione per il giovane, di conseguenza entro 45 giorni dall'assunzione la Regione dovrà inviare il piano formativo.

Il "Jobs Act apprendistato" sancisce anche che la retribuzione debba essere stabilita sulla base del CCNL del settore di riferimento, con il minimo del 35% delle ore adibite alla formazione.

Il Jobs Act per l’apprendistato consente anche di stipulare contratti di apprendistato per le attività stagionali e l’introduzione in forma sperimentale del contratto per studenti iscritti al quarto e quinto anno di scuole superiore.

Questo tipo di contratto, inoltre, riconosce agli apprendisti una serie di tutele come l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL), le indennità di malattia apprendisti, l’assicurazione contro invalidità e vecchiaia e la maternità.

Per quanto riguarda la retribuzione dell’apprendistato, invece, il Jobs Act prevede che sia decisa dalla contrattazione collettiva secondo la tipologia di contratto di apprendistato e della qualifica da conseguire. Ai fini del determinare l’importo, si dovrà fare riferimento alla normale retribuzione dei dipendenti ed è di solito fissata a partire dal 60% dello stipendio di un dipendente di pari livello fino al 100%. E’ importante però ricordare come i datori di lavoro possano inquadrare il lavoratore fino ad un massimo di due livelli inferiori rispetto al dipendente di pari qualifica.

Il Jobs Act apprendistato, al fine di incentivare le assunzioni, consente alle aziende di godere di alcune agevolazioni fiscali e di sgravi contributivi. Le aziende con un massimo di 9 dipendenti, ad esempio, che hanno assunto apprendisti fino al 31 dicembre 2016, hanno ottenuto uno sgravio contributivo del 100% per i primi 3 anni del contratto, mentre per il quarto è prevista una riduzione del 10%.