Assegno di disoccupazione

Non è ancora legge, ma si parla molto del nuovo assegno di disoccupazione universale che il governo Renzi vorrebbe introdurre entro la fine del 2014 con il nome di Naspi. Questo intervento si inserisce in un’operazione più generale che prevede anche la razionalizzazione della Cassa Integrazione. L’assegno universale integrerà e in parte sostituirà l’attuale struttura degli ammortizzatori sociali erogati dall’INPS, andando a coprire una lacuna del sistema attuale: la mancanza di un sussidio universale. L’assegno di disoccupazione è definito universale perché coprirà categorie professionali finora prive di alcuna tutela in caso di perdita di lavoro, come i lavoratori precari. Nonostante però venga definito universale, la sua fruizione sarà comunque sottoposta ad alcune condizioni. Vediamo quali.
Innanzitutto, il nuovo assegno di disoccupazione verrà corrisposto a coloro che hanno perso il proprio posto di lavoro e che abbiano lavorato almeno 3 mesi. Un primo criterio che comunque rende questa misura molto ampia. Inoltre, la nuova legislazione amplierà le categorie di coloro che potevano usufruire di una prestazione simile: se prima erano previste misure a favore dei lavoratori agricoli e di quelli subordinati negli altri settori, l’assegno promosso dal governo coprirà anche i circa 400.000 collaboratori a progetto che fino ad oggi non erano tutelati affatto.
Per quanto riguarda la durata dell’assegno, esso potrà essere erogato per un periodo pari a metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni, con un massimo di 2 anni. Per i lavoratori atipici, il limite massimo sarà invece di 6 mesi. L’assegno dovrebbe aggirarsi per tutti inizialmente intorno ai 1.100-1.200 euro al mese, per poi scendere fino a 700 euro mensili verso la fine del periodo.
Oltre ai requisiti citati in precedenza, la proposta governativa prevede poi altre due condizioni, che potrebbero diventare stringenti per i nuovi disoccupati: si potrà percepire l’assegno, se si accetterà di frequentare un corso di formazione per prepararsi a una nuova occupazione futura e se non si rifiuterà più di una proposta di lavoro occorsa nel periodo di copertura. Tuttavia, questi ultimi elementi sono ancora abbastanza sfumati e sarà necessario attendere il testo di legge definitivo.
Innanzitutto, il nuovo assegno di disoccupazione verrà corrisposto a coloro che hanno perso il proprio posto di lavoro e che abbiano lavorato almeno 3 mesi. Un primo criterio che comunque rende questa misura molto ampia. Inoltre, la nuova legislazione amplierà le categorie di coloro che potevano usufruire di una prestazione simile: se prima erano previste misure a favore dei lavoratori agricoli e di quelli subordinati negli altri settori, l’assegno promosso dal governo coprirà anche i circa 400.000 collaboratori a progetto che fino ad oggi non erano tutelati affatto.
Per quanto riguarda la durata dell’assegno, esso potrà essere erogato per un periodo pari a metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni, con un massimo di 2 anni. Per i lavoratori atipici, il limite massimo sarà invece di 6 mesi. L’assegno dovrebbe aggirarsi per tutti inizialmente intorno ai 1.100-1.200 euro al mese, per poi scendere fino a 700 euro mensili verso la fine del periodo.
Oltre ai requisiti citati in precedenza, la proposta governativa prevede poi altre due condizioni, che potrebbero diventare stringenti per i nuovi disoccupati: si potrà percepire l’assegno, se si accetterà di frequentare un corso di formazione per prepararsi a una nuova occupazione futura e se non si rifiuterà più di una proposta di lavoro occorsa nel periodo di copertura. Tuttavia, questi ultimi elementi sono ancora abbastanza sfumati e sarà necessario attendere il testo di legge definitivo.