La detrazione delle tasse universitarie
Con la detrazione delle tasse universitarie sarà possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi una parte delle spese sostenute per l’università. Come altre detrazioni possibili (pensiamo alle spese sanitarie), questa previsione normativa permette di recuperare tramite le detrazioni una quota delle spese per la scuola. A differenza infatti di quanto accade per i contributi alla scuola primaria (le scuole elementari), le tasse per la scuola secondaria e l’università sono detraibili.
Ogni studente, o la famiglia che lo sostiene economicamente, ha diritto alla detrazione fiscale diretta del 19% delle tasse universitarie. Questo significa che in sede di dichiarazione dei redditi è possibile recuperare poco meno di un quinto delle tasse universitarie versate, a seconda delle modalità previste dalla propria università. Non bisogna confondere la detrazione con l’esenzione: nel primo caso, le tasse vengono pagate totalmente, per poi veder recuperata una certa somma in sede di dichiarazione dei redditi, mentre con l’esenzione, parziale o totale, il pagamento proprio non avviene.
Per poter accedere alla detrazione è però necessario rispettare alcune condizioni: le spese detraibili non devono infatti riguardare l’acquisto di libri scolastici o materiali di cancelleria, i costi di trasporto e di vitto e alloggio. Non sono detraibili nemmeno i contributi universitari per il riconoscimento della laurea all’estero. Insomma, la detrazione riguarda solamente le tasse universitarie, compresi i pagamenti per i tesi d’ammissione. Per ottenere la detrazione, è necessario presentare le dovute ricevute di pagamento.
Ci sono poi alcuni casi particolari di detrazione delle spese universitarie. Il primo riguarda gli studenti fuori sede: questa categoria non solo può detrarre le tasse, come tutti gli altri, ma anche i canoni di locazione e di affitto delle abitazioni. La detrazione è sempre del 19% (fino a un massimo di 2.633 euro) e può essere richiesta solo se la sede universitaria dista più di 100 Km dal domicilio dello studente.
Infine, bisogna considerare il caso degli studenti delle università private, le cui rette sono superiori, anche in misura notevole, rispetto a quelle degli istituti statali. Per uniformare la situazione, gli studenti di università private possono accedere alla detrazione del 19%, ma non calcolato sulla retta che effettivamente pagano, ma su quella pagata per la frequenza di corsi analoghi presso l’università pubblica più vicina al domicilio fiscale dello studente.
Ogni studente, o la famiglia che lo sostiene economicamente, ha diritto alla detrazione fiscale diretta del 19% delle tasse universitarie. Questo significa che in sede di dichiarazione dei redditi è possibile recuperare poco meno di un quinto delle tasse universitarie versate, a seconda delle modalità previste dalla propria università. Non bisogna confondere la detrazione con l’esenzione: nel primo caso, le tasse vengono pagate totalmente, per poi veder recuperata una certa somma in sede di dichiarazione dei redditi, mentre con l’esenzione, parziale o totale, il pagamento proprio non avviene.
Per poter accedere alla detrazione è però necessario rispettare alcune condizioni: le spese detraibili non devono infatti riguardare l’acquisto di libri scolastici o materiali di cancelleria, i costi di trasporto e di vitto e alloggio. Non sono detraibili nemmeno i contributi universitari per il riconoscimento della laurea all’estero. Insomma, la detrazione riguarda solamente le tasse universitarie, compresi i pagamenti per i tesi d’ammissione. Per ottenere la detrazione, è necessario presentare le dovute ricevute di pagamento.
Ci sono poi alcuni casi particolari di detrazione delle spese universitarie. Il primo riguarda gli studenti fuori sede: questa categoria non solo può detrarre le tasse, come tutti gli altri, ma anche i canoni di locazione e di affitto delle abitazioni. La detrazione è sempre del 19% (fino a un massimo di 2.633 euro) e può essere richiesta solo se la sede universitaria dista più di 100 Km dal domicilio dello studente.
Infine, bisogna considerare il caso degli studenti delle università private, le cui rette sono superiori, anche in misura notevole, rispetto a quelle degli istituti statali. Per uniformare la situazione, gli studenti di università private possono accedere alla detrazione del 19%, ma non calcolato sulla retta che effettivamente pagano, ma su quella pagata per la frequenza di corsi analoghi presso l’università pubblica più vicina al domicilio fiscale dello studente.
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