L'esenzione dalle tasse universitarie
L’esenzione dalle tasse universitarie è uno strumento attraverso cui le università cercano di tutelare alcune fasce di studenti, permettendo loro di ridurre il carico delle tasse da pagare. L’esonero dal pagamento può essere parziale o totale, a seconda dei casi. Tramite l’esenzione, uno studente che rientra nelle categorie previste dall’ateneo pagherà un importo inferiore rispetto a quanto dovrebbe in una situazione normale. Si tratta dunque di uno strumento che aiuta soprattutto le famiglie più disagiate, che in questo modo possono permettersi con più facilità di mandare i propri figli all’università.
Bisogna poi sottolineare che solitamente l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie riguarda la seconda rata delle stesse. Le tasse infatti vengono di solito divise in due rate: la prima, da pagare in autunno, dal valore fisso per tutti gli studenti, e la seconda, la cui scadenza è prevista per la seconda metà dell’anno accademico, dal valore variabile, a seconda di reddito e percorso di studi prescelto. L’esenzione, parziale o totale, riguarda questa seconda rata.
Il primo criterio che viene utilizzato per determinare chi ha diritto all’esonero del pagamento è quello del reddito, calcolato, come per il pagamento della tasse, sulla base dell’ISEE o ISEEU, che può essere stabilito presso qualsiasi CAF, o Centro Assistenza Fiscale. Molte università prevedono delle fasce contributive per calcolare l’ammontare della seconda rata, stabilendo così forme di esenzione parziale o, in alcuni casi, totale dal pagamento della tassa. Per tutte le informazioni, consultate la pagine tasse e tributi sul sito web della vostra università.
Casi particolari di esenzioni riguardano poi gli studenti con invalidità: la normativa italiana prevede l’esenzione totale dal pagamento delle tasse universitarie per gli «studenti in situazione di handicap con un’invalidità riconosciuta pari o superiore al sessantasei per cento», indipendentemente dalla condizione economica della famiglia. Per gli studenti con un’invalidità inferiore alla soglia indicata, l’esenzione può essere valutata caso per caso.
Altra forma di esenzione è quella riconosciuta negli anni scorsi da alcuni atenei italiani ai diplomati a pieni voti: chi otteneva il massimo dei voti alla maturità, grazie anche a un contributo ministeriale, poteva ottenere l’esenzione dalle tasse universitarie. Spesso lo stesso riconoscimento veniva garantito ai laureati triennali con pieni voti che si iscrivessero alla magistrale. Controllate dunque se la vostra università partecipa a questa iniziativa.
Bisogna poi sottolineare che solitamente l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie riguarda la seconda rata delle stesse. Le tasse infatti vengono di solito divise in due rate: la prima, da pagare in autunno, dal valore fisso per tutti gli studenti, e la seconda, la cui scadenza è prevista per la seconda metà dell’anno accademico, dal valore variabile, a seconda di reddito e percorso di studi prescelto. L’esenzione, parziale o totale, riguarda questa seconda rata.
Il primo criterio che viene utilizzato per determinare chi ha diritto all’esonero del pagamento è quello del reddito, calcolato, come per il pagamento della tasse, sulla base dell’ISEE o ISEEU, che può essere stabilito presso qualsiasi CAF, o Centro Assistenza Fiscale. Molte università prevedono delle fasce contributive per calcolare l’ammontare della seconda rata, stabilendo così forme di esenzione parziale o, in alcuni casi, totale dal pagamento della tassa. Per tutte le informazioni, consultate la pagine tasse e tributi sul sito web della vostra università.
Casi particolari di esenzioni riguardano poi gli studenti con invalidità: la normativa italiana prevede l’esenzione totale dal pagamento delle tasse universitarie per gli «studenti in situazione di handicap con un’invalidità riconosciuta pari o superiore al sessantasei per cento», indipendentemente dalla condizione economica della famiglia. Per gli studenti con un’invalidità inferiore alla soglia indicata, l’esenzione può essere valutata caso per caso.
Altra forma di esenzione è quella riconosciuta negli anni scorsi da alcuni atenei italiani ai diplomati a pieni voti: chi otteneva il massimo dei voti alla maturità, grazie anche a un contributo ministeriale, poteva ottenere l’esenzione dalle tasse universitarie. Spesso lo stesso riconoscimento veniva garantito ai laureati triennali con pieni voti che si iscrivessero alla magistrale. Controllate dunque se la vostra università partecipa a questa iniziativa.
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