Ti trovi qui: Home » Casa e condominio » Casa » Locazione transitoria

Locazione transitoria

Locazione transitoria
La locazione transitoria è un particolare tipo di affitto di immobili che viene applicato quando si manifestano particolari esigenze di temporaneità, legate a motivi di lavoro, di studio oppure altre esigenze con carattere di straordinarietà, ad esempio la necessità di seguire un familiare in una struttura ospedaliera per lungo tempo e in un'altra città diversa da quella di residenza abituale.

Il contratto di locazione transitoria a uso abitativo deve avere delle specifiche caratteristiche, diverse da quelle di un contratto “libero”, cioè un tradizionale 4+4. innanzitutto, per essere definito transitorio, il contratto deve avere una durata che va da un minimo di un mese e fino a un massimo di 18 mesi e non è rinnovabile se non in particolari casi. Per essere valido, il contratto transitorio deve essere accompagnato da una dichiarazione che attesti le motivazioni di esigenza temporanea, come ad esempio la dichiarazione di un datore di lavoro, oppure l'iscrizione a un corso di studi universitari o post-universitari che abbia una durata compresa tra un mese e 18 mesi. In mancanza di questa dichiarazione, il contratto si considera nullo o, se le parti concordano, viene considerato “libero”.

Il contratto transitorio prevede, in alcuni casi particolari, la possibilità di essere rinnovato alle stesse condizioni: perché questo si avveri, il primo contratto deve avere una durata inferiore ai 18 mesi consentiti e il rinnovo deve essere per un periodo che, sommato al precedente, non superi comunque i 18 mesi.

I dati necessari per la stipula di questo contratto riguardano le generalità di locatore e locatario, i dati dell'immobile comprensivi di eventuali arredi, elettrodomestici e stoviglie e l'ormai obbligatoria classificazione energetica. Inoltre è necessario indicare qual è la somma pattuita come canone annuo e l'indicazione della frequenza del pagamento, mensile o bimestrale o in altra soluzione.
Come ogni contratto, anche quello transitorio va registrato all'Agenzia delle Entrate, ma il costo dell'imposta di registro è nettamente inferiore a quello che si paga per un contratto libero. Resta invece invariata l'imposta di bollo di 16 euro, che non è legata all'ammontare del canone e al numero di pagine o di righe del contratto.

La stipula e la validità del contratto restano legati alla connotazione di uso abitativo e, quindi, vengono escluse tutte le altre possibilità, come l'attività commerciale, produttiva o professionale e anche i soggiorni turistici di lunga durata.