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Locazione commerciale

Locazione commerciale
La locazione commerciale di un immobile viene normata da un apposito contratto di locazione a uso commerciale che viene stipulato tra il locatore, cioè il proprietario dell'immobile, e il locatario, colui che intende usufruire dell'immobile per la propria attività commerciale, professionale o produttiva.

Questo contratto prevede l'esclusiva attività lavorativa all'interno dei locali oggetto del contratto: questo significa che ogni altro tipo di uso del locale affittato è da escludersi. Non si può, quindi, usare una parte dell'immobile a scopo abitativo, nemmeno per brevi periodi o in modo temporaneo.

Nel contratto devono essere indicate le generalità del locatore e del locatario: il locatario può avere diverse forme giuridiche, può cioè essere una ditta individuale nel caso di artigiani o professionisti, mentre può avere una forma societaria per ditte composte da più persone e, in questo caso, il locatario sarà il legale rappresentante della società. Per la stipula del contratto è anche necessaria l'indicazione del numero di Partita IVA del locatario o, in mancanza di esso ove previste dalla legge, il codice fiscale.

Gli altri dati che servono per la stipula del contratto, sono le generalità del locatore: nel caso in cui proprietario dell'immobile e locatore non coincidano, è necessario indicare i dati di entrambi. Oltre ai dati delle persone contraenti, vanno specificate le informazioni sull'immobile e, ove previsto, anche la categoria catastale dell'immobile e la classificazione energetica che, invece, è obbligatoria. I dati dell'immobile prevedono anche le informazioni su eventuali accessori presenti, come arredamenti o opere murarie e attrezzi per le attività produttive già predisposte. Questo vale soprattutto per i locali che hanno una storia produttiva, come per esempio ristoranti ed esercizi per la produzione di cibi che possono avere particolari impianti e norme di igiene e salute pubblica da rispettare.

La durata del contratto commerciale va da un minimo di 6 anni e si intende tacitamente rinnovato se nessuno dei contraenti manifesta l'intenzione di recedere dal contratto. Nel caso in cui una delle parti intenda recedere dal contratto, è tenuta a inviare tramite raccomandata A/R all'altra parte la comunicazione della propria volontà con almeno 12 mesi di anticipo rispetto alla data in cui si vuole far terminare il contratto. Nel caso in cui sia il locatore a voler recedere dal contratto, deve motivare la decisione con un cambio di destinazione d'uso dei locali, da commerciale ad abitativo, oppure con la necessità di restaurare o ristrutturare i locali e che questi lavori impediscano la permanenza di occupanti per lungo periodo.