Ti trovi qui: Home » Casa e condominio » Casa » Incentivi ristrutturazioni

Incentivi ristrutturazioni

Incentivi ristrutturazioni edilizie
Chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia ha la possibilità di godere di detrazioni d’imposta, cioè di detrarre dalla dichiarazione dei redditi una parte delle spese sostenute. Per le spese fatte dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014 la detrazione Irpef ammonta al 50%, mentre per quelle fatte nel 2015 è il 40%. Le disposizioni in materia possono però nel tempo essere soggette a variazioni, per questo è meglio verificare con l'Agenzia delle entrate le condizioni valide in un determinato momento.

Possono beneficiare delle agevolazioni non soltanto i proprietari degli immobili, ma anche gli inquilini. Più precisamente, hanno diritto alle detrazioni il proprietario o il nudo proprietario, il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), l’inquilino o il comodatario, i soci di cooperative divise e indivise e delle società semplici, gli imprenditori individuali per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce, i familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado) conviventi del possessore o detentore dell’immobile, purché sostengano le spese e le fatture e i bonifici risultino intestati a lui. Può godere del beneficio anche chi esegue i lavori in proprio, ma soltanto per la detrazione delle spese per l'acquisto dei materiali utilizzati.

Per usufruire degli sgravi è necessario in taluni casi inviare all'Azienda sanitaria locale competente per il territorio una comunicazione con raccomandata prima di iniziare i lavori, e pagare le spese detraibili con bonifico bancario o postale che devono riportare la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto pagante e il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. In sede di dichiarazione dei redditi occorre poi indicare i dati catastali dell'immobile ed esibire a richiesta degli uffici le abilitazioni amministrative relative alla tipologia di lavori da realizzare; le ricevute di pagamento dell’Imu; la delibera di approvazione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni dei condomini; fatture, ricevute e bonifici delle spese sostenute.

Il tetto massimo di spesa è 48 mila euro per unità immobiliare, 96 mila euro per gli interventi effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015. Sono escluse le spese di trasloco e custodia dei mobili, mentre sono comprese le spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, per le opere di restauro, gli interventi antisismici, la ricostruzione a seguito di eventi calamitosi, la realizzazione di autorimesse o posti auto, l’eliminazione delle barriere architettoniche, gli interventi di bonifica dall’amianto, opere per la sicurezza domestica e il risparmio energetico, nonché le prestazioni professionali connesse, ad esempio per l’effettuazione di perizie.