IP statico

L’IP statico è un codice di identificazione che individua un dispositivo collegato alla rete internet, sia un PC, sia uno smartphone o un tablet. L’identificazione univoca del dispositivo tramite l’assegnazione di un indirizzo IP (internet protocol address) è condizione necessaria per poter navigare sul web: tecnicamente, si tratta di un’etichetta numerica che identifica un dispositivo che, a sua volta, utilizza il protocollo di internet per collegarsi a una rete informatica. Esso permette di tracciare il dispositivo, in modo che possa essere raggiunto da un altro terminale (e quindi navigare sul web, ricevendo dei dati). Esistono varie tipologie di indirizzo IP, che solitamente è costituito da una stringa di 10 o 12 numeri.
Solitamente, quando un dispositivo si collega a internet, utilizza un IP dinamico. Infatti, nel caso non siano segnalate determinate esigenze, l’indirizzo IP viene scelto dal nostro gestore del servizio internet (detto ISP, Internet Service Provider) e assegnato automaticamente al dispositivo che ha richiesto la connessione. Questo accade perché in realtà il numero di indirizzi IP non è illimitato: ad ogni connessione quindi, l’ISP assegna un indirizzo diverso. Per questo si parla di IP dinamico.
Tuttavia, come si ricordava in precedenza, talvolta alcune operazioni, come le configurazioni più avanzate, richiedono che l’IP rimanga sempre lo stesso, in modo da non dover intervenire ad ogni connessione, segnalando il proprio nuovo indirizzo: ecco dunque l’utilità dell’IP statico, che non cambia ad ogni collegamento con la rete. Inoltre, un indirizzo di questo genere può risultare utile anche in presenza di diversi dispositivi, magari quelli collegati alla stessa rete Wi-Fi domestica, come un PC e uno smartphone, in modo da poterli identificare senza possibilità di errore. Ogni dispositivo avrà sempre lo stesso indirizzo.
Che l’IP sia dinamico o statico, è però necessario svolgere un’ulteriore distinzione fra IP pubblico e privato. Quello pubblico è costituito dal codice visibile all’esterno, che può essere rintracciato collegandosi ad esempio a questo sito web. L’indirizzo privato serve invece a identificare i vari dispositivi presenti all’interno dello stesso luogo: l’indirizzo IP statico privato è dunque l’informazione che vi serve per questa operazione di identificazione.
Solitamente, quando un dispositivo si collega a internet, utilizza un IP dinamico. Infatti, nel caso non siano segnalate determinate esigenze, l’indirizzo IP viene scelto dal nostro gestore del servizio internet (detto ISP, Internet Service Provider) e assegnato automaticamente al dispositivo che ha richiesto la connessione. Questo accade perché in realtà il numero di indirizzi IP non è illimitato: ad ogni connessione quindi, l’ISP assegna un indirizzo diverso. Per questo si parla di IP dinamico.
Tuttavia, come si ricordava in precedenza, talvolta alcune operazioni, come le configurazioni più avanzate, richiedono che l’IP rimanga sempre lo stesso, in modo da non dover intervenire ad ogni connessione, segnalando il proprio nuovo indirizzo: ecco dunque l’utilità dell’IP statico, che non cambia ad ogni collegamento con la rete. Inoltre, un indirizzo di questo genere può risultare utile anche in presenza di diversi dispositivi, magari quelli collegati alla stessa rete Wi-Fi domestica, come un PC e uno smartphone, in modo da poterli identificare senza possibilità di errore. Ogni dispositivo avrà sempre lo stesso indirizzo.
Che l’IP sia dinamico o statico, è però necessario svolgere un’ulteriore distinzione fra IP pubblico e privato. Quello pubblico è costituito dal codice visibile all’esterno, che può essere rintracciato collegandosi ad esempio a questo sito web. L’indirizzo privato serve invece a identificare i vari dispositivi presenti all’interno dello stesso luogo: l’indirizzo IP statico privato è dunque l’informazione che vi serve per questa operazione di identificazione.