Tasse portuali

Le tasse portuali sono i tributi che i porti riscuotono grazie alle navi e alle merci che vi transitano e servono per finanziare i servizi portuali. Le tasse portuali sono imposte sia sulle navi che trasportano merci, sia su quelle che sono adibite al trasporto passeggeri. Possono essere assimilate alle tasse aeroportuali che vengono pagate quando si compra un biglietto aereo: in entrambi i casi, il tributo finanzia un servizio pubblico. Le tasse nei porti quindi servono a coprire le spese di manutenzione, ammodernamento e costruzione delle strutture portuali, ma sono utili anche per finanziarne la gestione ordinaria.
Oggi esistono due diverse categorie di tasse portuali: la tassa portuale propriamente detta e la tassa d’ancoraggio. La tassa portuale è imposta su merci caricate e scaricate dalle imbarcazioni ancorate in porto. Viene pagate dal caricatore dell’imbarcazione e non dal suo armatore. Questa tassa viene calcolata sulla base delle tonnellate di merci caricate o scaricate. Ogni tipologia di merce prevede un livello di tassazione differente: ad esempio, ci sono differenze fra prodotti chimici, alimentari o altre merci.
La tassa d’ancoraggio viene pagata invece dall’armatore dell’imbarcazione e viene calcolata sulla base delle dimensioni della nave. Sono soggette a questa tassa tutte le imbarcazioni che posino l’ancora nei porti italiani, indipendentemente che carichino e scarichino merci. Sono quindi incluse anche le imbarcazioni private e, per fare un esempio utile agli amanti dei viaggi per mare, le navi da crociera. La base imponibile è costituita dal tonnellaggio dell’imbarcazione.
Proprio il caso delle navi da crociera pone una questione interessante per i consumatori. Molto spesso le agenzie di viaggio o direttamente le compagnie che gestiscono i viaggi in crociera offrono particolari offerte tutto incluso. Chi intendesse accettare una di queste offerte, farebbe bene a indagare con attenzione se essa ricomprende anche il pagamento delle tasse portuali, che possono anche avere un impatto significativo sul costo della crociera. È importante dunque sapere se l’offerta è ‘tasse incluse’, comprese le tasse portuali e le imposte dovute.
Oggi esistono due diverse categorie di tasse portuali: la tassa portuale propriamente detta e la tassa d’ancoraggio. La tassa portuale è imposta su merci caricate e scaricate dalle imbarcazioni ancorate in porto. Viene pagate dal caricatore dell’imbarcazione e non dal suo armatore. Questa tassa viene calcolata sulla base delle tonnellate di merci caricate o scaricate. Ogni tipologia di merce prevede un livello di tassazione differente: ad esempio, ci sono differenze fra prodotti chimici, alimentari o altre merci.
La tassa d’ancoraggio viene pagata invece dall’armatore dell’imbarcazione e viene calcolata sulla base delle dimensioni della nave. Sono soggette a questa tassa tutte le imbarcazioni che posino l’ancora nei porti italiani, indipendentemente che carichino e scarichino merci. Sono quindi incluse anche le imbarcazioni private e, per fare un esempio utile agli amanti dei viaggi per mare, le navi da crociera. La base imponibile è costituita dal tonnellaggio dell’imbarcazione.
Proprio il caso delle navi da crociera pone una questione interessante per i consumatori. Molto spesso le agenzie di viaggio o direttamente le compagnie che gestiscono i viaggi in crociera offrono particolari offerte tutto incluso. Chi intendesse accettare una di queste offerte, farebbe bene a indagare con attenzione se essa ricomprende anche il pagamento delle tasse portuali, che possono anche avere un impatto significativo sul costo della crociera. È importante dunque sapere se l’offerta è ‘tasse incluse’, comprese le tasse portuali e le imposte dovute.