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Protezione sussidiaria

Protezione sussidiaria
La protezione sussidiaria è una forma di tutela che l’Italia riconosce a cittadini stranieri che corrano dei pericoli nella loro madrepatria. Questa protezione si inserisce nella stessa disciplina di altri livelli e forme di tutela degli stranieri perseguitati, come la richiesta del diritto d’asilo o dello status di rifugiato oppure il riconoscimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari.

Il rifugiato ad esempio non vuole fare ritorno perché perseguitato per motivi di razza, religione, idee politiche, nazionalità o appartenenza a una minoranza. Per la protezione sussidiaria non servono i requisiti richiesti ai rifugiati, in quanto sono sufficienti fondati motivi di ritenere che ci siano rischi di grave danno nel caso tornasse nel suo Paese. Si intendono per “grave danno” la condanna a morte, la tortura o la minaccia grave alla vita della persona in situazioni di guerra civile o di conflitto internazionale.

La domanda deve essere inoltrata allegando tutta la documentazione necessaria per attestare età del richiedente, condizione sociale sua e dei congiunti, identità e cittadinanza. Inoltre, è necessario certificare i precedenti itinerari di viaggio del migranti, eventuali altri luoghi in cui ha avuto residenza e domande di asilo politico effettuate precedentemente. Dovranno poi essere chiariti i motivi per cui stia richiedendo la protezione internazionale. Il giudizio individuale sulla domanda viene esercitato da un’apposita Commissione territoriale, che valuta la situazione nel Paese d’origine, la documentazione fornita, la situazione personale del richiedente (sesso, età e condizione sociale sono elementi di vulnerabilità tenuti in considerazione) e la possibilità che si possa fare richiesta in un altro Stato.

Per chi ottiene la protezione sussidiaria è poi possibile richiedere il ricongiungimento famigliare con un coniuge maggiorenne, i figli minori di 18 anni, i figli maggiorenni invalidi totalmente a carico, i genitori a carico (se non hanno altri figli rimasti nel Paese d’origine), i genitori di oltre 65 anni, anche se con figli nel loro Paese, che però non riescono a garantirne il sostentamento per motivi di salute (è obbligatoria l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale o a un’assicurazione sanitaria).

Per protezione sussidiaria e ricongiungimento famigliare, la domanda deve essere inviata via internet allo Sportello Unico competente per la vostra zona: potete farvi aiutare da strutture gratuite come i patronati. La prima richiesta è del nulla osta, il cui fascicolo dovrebbe essere completato dallo Sportello Unico in 180 giorni. Inviate il documento al vostro famigliare, che dovrà fare richiesta del visto presso le autorità consolari italiane nel suo Paese o del Paese di transito in cui si trova il parente.