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Licenza pesca mare

Licenza pesca mare
Nel nostro paese l’attività della pesca in mare è molto praticata sia a livello professionale, sia a livello sportivo e dilettantistico. La licenza pesca mare è richiesta solo nel caso in cui tale attività sia svolta in qualità di professione.

Nello specifico infatti la licenza pesca mare è quel documento autorizzativo allo svolgimento dell’attività professionale del pescare, rilasciato dalla Direzione generale della Pesca marittima e dell'Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali agli armatori delle imbarcazioni, iscritti ai registri delle imprese di pesca. È possibile scaricare il modulo per la richiesta della licenza dal sito del Ministero, alla pagina dedicata, e procedere con la compilazione, l’autenticazione e l’applicazione della marca da bollo. Occorre altresì corredare la domanda con una copia del documento di identità. Per coloro che svolgono l’attività dell’acquacoltura e che, pertanto, possiedono imbarcazioni funzionali, dovranno allegare alla richiesta anche i relativi documenti che attestano la titolarità dell’impianto e l’autorizzazione a impiegarlo. Anche coloro che praticano la pesca subacquea dovranno corredare la domanda dell’autorizzazione allo svolgimento dell’attività specifica. A seguito dell’ottenimento del nulla osta si dovrà procedere con la richiesta di rilascio della licenza, compilando il relativo modulo, scaricabile sempre dalla pagina web del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Si ricorda che la licenza pesca mare diventa efficace solo a seguito del pagamento della relativa tassa di concessione governativa, mentre il periodo di validità dura otto anni.

La pratica della pesca sportivo – dilettantistica non è invece subordinata all’ottenimento della licenza. Tale tipo di attività è infatti svolta nel tempo libero, a fini ricreativi e con un numero limitato di strumenti idonei (canne, fili e ami), pertanto è slegata dalle logiche commerciali. Tuttavia, in ragione del crescente numero di appassionati praticanti di questo hobby, tale attività ha attirato l’attenzione dei regolamenti comunitari che invitano gli Stati membri a garantire lo svolgimento della pesca compatibilmente al rispetto dell’ambiente, alla salvaguardia degli ecosistemi e in modo tale da non interferire con la pesca professionale svolta a fini commerciali. Pertanto il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha emanato nel dicembre del 2010 un decreto finalizzato a rilevare la consistenza della pesca ricreativa in mare, mettendo a punto un sistema di censimento dei pescatori amatoriali dai 16 anni in su, per comprendere come e dove si pratica maggiormente la pesca sportiva. Con tale provvedimento si mira a soppesare il fenomeno, al fine di varare un sistema di regole funzionali alla protezione degli ecosistemi, oltre che per creare nuove opportunità di integrazione tra la pesca e il turismo. Per effettuare la comunicazione di esercizio della pesca sportiva e ricreativa è possibile collegarsi alla corrispondente pagina web del Ministero.