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Flat Tax

Flat Tax
La Flat Tax è un sistema di tassazione proporzionale ad aliquota unica ed è entrata di prepotenza nel dibattito politico italiano in quanto proposta dalla coalizione di centrodestra come programma economico per le elezioni politiche del 2018. I suoi sostenitori ritengono che potrebbe rappresentare una [span=testo-grassetto]soluzione utile a migliorare il sistema fiscale italiano[/span; i suoi detrattori, al contrario, ritengono che l’introduzione della Flat Tax sarebbe deleteria. Ma cerchiamo ora di fare un discorso super partes e capire, nello specifico, come funziona la Flat tax.

Quando si parla di sistema fiscale si fa riferimento a quell’insieme di norme regolanti la riscossione dello Stato di imposte, tasse e contributi, ovvero quelle risorse finanziarie necessarie a far finanziare gli apparati pubblici. Le imposte italiane vengono prelevate con un sistema di aliquote crescenti secondo il principio della progressività, il che significa che ci sono aliquote differenti per ogni scaglione di reddito. In sostanza, quindi, quanto più il reddito sarà alto, tanto più saranno alte le tasse da pagare.

La Flat Tax, invece, si propone come un sistema proporzionale ad aliquota fissa e, nel caso italiano, andrebbe a riferirsi sia alle tasse dirette sul reddito, sia a quelle sui profitti di impresa. Attualmente, i paesi che hanno adottato, con alterni risultati, la Flat tax sono: Estonia (24%), Albania, Bulgaria e Macedonia (10%), Russia (13%), Ucraina (15%), Romania (16%), Lettonia (25%), Estonia (24%), Hong Kong (16%).

Nessun paese occidentale al momento ha adottato la Flat Tax, ma negli Stati Uniti ci sono cinque stati dove le tasse sono ad aliquota unica. Tra i vantaggi che deriverebbero dall’adozione dell'aliquota unica ci sono la semplificazione del sistema fiscale, lo stimolo dell’attività economica e della crescita e la riduzione dell’evasione fiscale. L’obiettivo dell’adozione di questo sistema fiscale sarebbe l’aumento complessivo del gettito fiscale.

Non solo, con la Flat Tax aumenterebbe anche di molto il numero di persone in grado di compilare in modo autonomo la denuncia dei redditi. Inoltre, l’adozione della "tassa unica" farebbe anche da stimolo per le attività imprenditoriali, in quanto l’aliquota unica per tutte le forme di reddito dovrebbe stimolare l’iniziativa d’impresa e la formazione di un capitale produttivo. Infine, l’aliquota unica e la riduzione della pressione fiscale, secondo i suoi sostenitori, dovrebbe rendere più conveniente pagare le tasse e aumentare così il gettito per lo Stato.

I detrattori della Flat Tax sostengono invece che i vantaggi che deriverebbero dall’adozione dell’aliquota unica sarebbero solo ipotetici. Gli evasori fiscali infatti potrebbero tranquillamente rimanere tali e il recupero del sommerso, visto che l’evasione fiscale italiana si concentra soprattutto sull’Iva, sarebbe trascurabile. Anche il fatto che la Flat Tax possa favorire la nascita di nuove imprese è contestato, in quanto non esistono studi attendibili che lo dimostrino. Come se non bastasse, ad avvantaggiarsi dell’aliquota unica sarebbero soprattutto quelli che percepiscono i redditi più alti.

I sostenitori della Flat tax basano la propria convinzione sul fatto che, oltre una certa soglia di tassazione, diventerebbe impossibile non evadere per le imprese, per questo abbassare le tasse significherebbe far crescere le attività economiche e l’aumento conseguente delle entrate fiscali secondo il principio della curva di Leffer. Gli studi economici però non confermano questa visione, aumentando così l’incertezza.

Per istituire la Flat Tax in Italia, bisognerebbe però rimuovere un "ostacolo" presente della Costituzione, in quanto l’articolo 53 sostiene che tutti i cittadini siano tenuti a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva e che il sistema tributario debba ispirarsi a criteri di progressività.