Autocertificazione di morte

L'autocertificazione di morte è una delle tipologie di dichiarazioni sostitutive di certificazione che il cittadino può compilare per sostituire la documentazione prodotta dalla pubblica amministrazione. È utile soprattutto nei casi di successione e dell'aggiornamento dello stato di famiglia.
L'autocertificazione è stata introdotta dal Dpr 445/2000 ("Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia di documentazione amministrativa") per snellire il lavoro amministrativo degli Enti e velocizzare le pratiche che rientrano nel suddetto Dpr che stabilisce i limiti dell'autocertificabilità e le procedure particolareggiate per alcune tipologie di soggetti sottoscriventi.
Si può procedere all'autocertificazione solo nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, con i gestori dei servizi pubblici (Enel, Telecom, Poste e servizi simili) e con i privati che lo consentano espressamente. L'autocertificazione prodotta ha la stessa validità temporale del certificato che verrebbe emesso dagli uffici amministrativi.
La normativa stabilisce che si possa procedere all'autocertificazione di morte del coniuge, dell'ascendente (genitori del sottoscrivente) e del discendente (figli del firmatario). Colui il quale sottoscrive il documento, assumendosi la responsabilità in caso di errata o falsa dichiarazione, deve reperire e compilare il modulo apposito in tutte le sue parti.
Oltre alla firma non viene richiesto che questa sia anche autenticata quindi il sottoscrivente non deve versare le imposte di bollo previste invece per gli atti autenticati.
L'autocertificazione di morte può essere presentata di persona: nel caso in cui il modello non venga firmato di fronte al soggetto ricevente, bisogna mostrare l'originale o una fotocopia di un documento di identità con validità in corso.
Si può inoltre spedire l'autocertificazione a mezzo lettera o fax, ricordando di allegare la fotocopia del documento di identità in modo da evitare casi in cui il sottoscrivente non sia il soggetto che dichiara di essere.
L'ultima modalità di presentazione dell'autocertificazione è la delega nei confronti di un parente prossimo del sottoscrivente (figli, coniuge o parenti fino al terzo grado) nel caso in cui questo sia impossibilitato a presentarsi di persona per motivi di salute.
L'incaricato dell'accettazione della documentazione (pubblico ufficiale) si occuperà di accogliere il motivo dell'impedimento e verificare l'identità del delegato.
Nel caso in cui l'incaricato si rifiuti di accogliere l'istanza, questi può essere segnalato alle autorità competenti per violazione dei doveri d'ufficio.
L'autocertificazione è stata introdotta dal Dpr 445/2000 ("Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia di documentazione amministrativa") per snellire il lavoro amministrativo degli Enti e velocizzare le pratiche che rientrano nel suddetto Dpr che stabilisce i limiti dell'autocertificabilità e le procedure particolareggiate per alcune tipologie di soggetti sottoscriventi.
Si può procedere all'autocertificazione solo nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, con i gestori dei servizi pubblici (Enel, Telecom, Poste e servizi simili) e con i privati che lo consentano espressamente. L'autocertificazione prodotta ha la stessa validità temporale del certificato che verrebbe emesso dagli uffici amministrativi.
La normativa stabilisce che si possa procedere all'autocertificazione di morte del coniuge, dell'ascendente (genitori del sottoscrivente) e del discendente (figli del firmatario). Colui il quale sottoscrive il documento, assumendosi la responsabilità in caso di errata o falsa dichiarazione, deve reperire e compilare il modulo apposito in tutte le sue parti.
Oltre alla firma non viene richiesto che questa sia anche autenticata quindi il sottoscrivente non deve versare le imposte di bollo previste invece per gli atti autenticati.
L'autocertificazione di morte può essere presentata di persona: nel caso in cui il modello non venga firmato di fronte al soggetto ricevente, bisogna mostrare l'originale o una fotocopia di un documento di identità con validità in corso.
Si può inoltre spedire l'autocertificazione a mezzo lettera o fax, ricordando di allegare la fotocopia del documento di identità in modo da evitare casi in cui il sottoscrivente non sia il soggetto che dichiara di essere.
L'ultima modalità di presentazione dell'autocertificazione è la delega nei confronti di un parente prossimo del sottoscrivente (figli, coniuge o parenti fino al terzo grado) nel caso in cui questo sia impossibilitato a presentarsi di persona per motivi di salute.
L'incaricato dell'accettazione della documentazione (pubblico ufficiale) si occuperà di accogliere il motivo dell'impedimento e verificare l'identità del delegato.
Nel caso in cui l'incaricato si rifiuti di accogliere l'istanza, questi può essere segnalato alle autorità competenti per violazione dei doveri d'ufficio.