Assegni familiari

Con l’espressione assegni familiari ci si riferisce comunemente agli assegni per il nucleo familiare, ANF: si tratta di una prestazione di sostegno al reddito erogata dall’INPS, da non confondere con l’omonimo servizio per coltivatori diretti e simili.
Gli assegni familiari (da qui indicati come ANF) spettano ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori dipendenti agricoli, ai lavoratori domestici, ai lavoratori iscritti alla gestione separata, ai titolari di pensioni a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali o Enpals, e ai titolari di altre prestazioni previdenziali, come l’indennità di disoccupazione, la Cassa Integrazione o la mobilità. In sostanza, si tratta di una prestazione a favore di lavoratori dipendenti, occupati o disoccupati, ed ex lavoratori dipendenti.
L’ANF viene riconosciuto quando si certificano le difficoltà economiche della famiglia del lavoratore che ne ha fatto richiesta: il reddito famigliare, composto dalla somma di quello del lavoratore e quelli degli altri membri della famiglia, non deve superare nell’anno precedente, dal 1 luglio al 30 giugno, le soglie fissate per legge ogni anno. Per ogni periodo di riferimento vengono emanate della tabelle di reddito apposite. Più accentuato è il disagio della famiglia, più gli assegni familiari saranno significativi, secondo le fasce di reddito individuate.
Non conta però solo il reddito complessivo, ma anche la composizione del nucleo familiare e il numero dei componenti. Per quanto riguarda la composizione, rientrano fra i beneficiari, ovviamente, il lavoratore o pensionato richiedente, il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, i figli con meno di 18 anni, anche se non conviventi, e i figli maggiorenni inabili.
Ci sono poi dei casi particolari. In primo luogo, posso beneficare dell’ANF anche i figli con più di 18 anni, purché abbiano meno di 21 anni, siano studenti o apprendisti e facciano parte di ‘nuclei numerosi’, ossia composti da almeno 4 figli con meno di 26 anni. Inoltre, rientrano fra i beneficiari anche i fratelli, sorelle o nipoti, se inabili e orfani di entrambi i genitori, che non ricevano una pensione e non siano coniugati. Per tutti questi casi limite, è necessario chiedere una specifica autorizzazione all’INPS.
La domande deve essere presentata ogni anno al proprio datore di lavoro con modulo ANF/DIP (SR16), se il richiedente è lavoratore dipendente. Negli altri casi, la richiesta va indirizzata direttamente all’INPS, tramite il sito web alla sezione “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito” , utilizzando il Contact Center al numero 803163 da rete fissa o 06164164 da rete mobile o contattando i patronati dell’INPS.
Gli assegni familiari (da qui indicati come ANF) spettano ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori dipendenti agricoli, ai lavoratori domestici, ai lavoratori iscritti alla gestione separata, ai titolari di pensioni a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali o Enpals, e ai titolari di altre prestazioni previdenziali, come l’indennità di disoccupazione, la Cassa Integrazione o la mobilità. In sostanza, si tratta di una prestazione a favore di lavoratori dipendenti, occupati o disoccupati, ed ex lavoratori dipendenti.
L’ANF viene riconosciuto quando si certificano le difficoltà economiche della famiglia del lavoratore che ne ha fatto richiesta: il reddito famigliare, composto dalla somma di quello del lavoratore e quelli degli altri membri della famiglia, non deve superare nell’anno precedente, dal 1 luglio al 30 giugno, le soglie fissate per legge ogni anno. Per ogni periodo di riferimento vengono emanate della tabelle di reddito apposite. Più accentuato è il disagio della famiglia, più gli assegni familiari saranno significativi, secondo le fasce di reddito individuate.
Non conta però solo il reddito complessivo, ma anche la composizione del nucleo familiare e il numero dei componenti. Per quanto riguarda la composizione, rientrano fra i beneficiari, ovviamente, il lavoratore o pensionato richiedente, il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, i figli con meno di 18 anni, anche se non conviventi, e i figli maggiorenni inabili.
Ci sono poi dei casi particolari. In primo luogo, posso beneficare dell’ANF anche i figli con più di 18 anni, purché abbiano meno di 21 anni, siano studenti o apprendisti e facciano parte di ‘nuclei numerosi’, ossia composti da almeno 4 figli con meno di 26 anni. Inoltre, rientrano fra i beneficiari anche i fratelli, sorelle o nipoti, se inabili e orfani di entrambi i genitori, che non ricevano una pensione e non siano coniugati. Per tutti questi casi limite, è necessario chiedere una specifica autorizzazione all’INPS.
La domande deve essere presentata ogni anno al proprio datore di lavoro con modulo ANF/DIP (SR16), se il richiedente è lavoratore dipendente. Negli altri casi, la richiesta va indirizzata direttamente all’INPS, tramite il sito web alla sezione “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito” , utilizzando il Contact Center al numero 803163 da rete fissa o 06164164 da rete mobile o contattando i patronati dell’INPS.