Potere calorifico metano

Il potere calorifico del metano è il parametro attraverso il quale viene calcolato il calore prodotto da un metro cubo di combustibile, cioè viene indicata l'efficienza di questo combustibile che negli ultimi anni è stato utilizzato sempre di più proprio per le sue proprietà energetiche. Il metano infatti risulta essere tra i combustibili con maggiore potere calorifico, quindi con maggiore produzione di energia legata al volume rispetto ad altri combustibili di vecchia generazione. Nello specifico, il potere calorifico di un combustibile viene determinato dalla quantità di calore che viene ottenuta dalla combustione di un chilo o un di un metro cubo di liquido.
Questo significa che maggiore sarà il numero indicante il potere calorifico, maggiore sarà la produzione di energia estraibile dal combustibile. Solitamente se un combustibile ha un potere calorifico basso significa che nella combustione vengono perse molte delle proprietà termodinamiche del liquido, quindi l'efficienza energetica è inferiore mentre può salire proporzionalmente la quantità di gas di scarto prodotti, in base alle proprietà specifiche di ogni combustibile.
Il metano da questo punto di vista è molto competitivo poiché risulta essere momentaneamente superato solo dal gasolio, che ha un potere calorifico maggiore rispetto al metano. Bruciando un chilo di gasolio si ottengono 42,7 megajoule mentre da un metro cubo di metano vengono prodotti 34,54 megajoule. Si ricorda che il joule è l'unità di misura dell'energia e che il megajoule equivale a un milione di joule: questo multiplo viene utilizzato molto spesso poiché il joule indica una quantità di energia troppo piccola per rappresentare l'apporto energetico di sistemi di combustione artificiali come quelli che permettono agli immobili di produrre la necessaria energia termoelettrica per fornire luce e riscaldamento.
Sulle bollette relative alle utenze il potere calorifico del gas metano può essere espresso anche in chilocalorie per lo Standard al metro cubo (Sm3): il valore espresso secondo questa unità di misura è tra le 8200 e le 9200 kcal, calcolato in presenza di una temperatura di zero gradi centigradi. Più nello specifico, il calore prodotto non deriva solamente dalla combustione del metano ma anche e soprattutto dal calore derivante dalla condensazione del vapore acqueo che avviene durante il processo di combustione. Il potere calorifico così calcolato viene definito PCS (Potere Calorifico Superiore) ed è questo che viene solitamente indicato nelle bollette poiché il metano risulta essere il combustibile più utilizzato per la produzione del riscaldamento di case ed edifici, oltre che per il funzionamento delle autovetture e delle apparecchiature industriali.
Nel caso in cui si riscontrassero dei problemi tra le differenti unità di misura indicate, si ricorda che per trasformare le chilocalorie orarie in Watt (altra unità di misura della potenza elettrica) è sufficiente moltiplicarle per il coefficiente 1,163 in modo da effettuare correttamente la conversione.
Altri combustibili con potere calorifico alto che non vengono utilizzati per il riscaldamento sono il GPL e il kerosene, rispettivamente con potenza di 46,046 megajoule e 43,116 megajoule.
Questo significa che maggiore sarà il numero indicante il potere calorifico, maggiore sarà la produzione di energia estraibile dal combustibile. Solitamente se un combustibile ha un potere calorifico basso significa che nella combustione vengono perse molte delle proprietà termodinamiche del liquido, quindi l'efficienza energetica è inferiore mentre può salire proporzionalmente la quantità di gas di scarto prodotti, in base alle proprietà specifiche di ogni combustibile.
Il metano da questo punto di vista è molto competitivo poiché risulta essere momentaneamente superato solo dal gasolio, che ha un potere calorifico maggiore rispetto al metano. Bruciando un chilo di gasolio si ottengono 42,7 megajoule mentre da un metro cubo di metano vengono prodotti 34,54 megajoule. Si ricorda che il joule è l'unità di misura dell'energia e che il megajoule equivale a un milione di joule: questo multiplo viene utilizzato molto spesso poiché il joule indica una quantità di energia troppo piccola per rappresentare l'apporto energetico di sistemi di combustione artificiali come quelli che permettono agli immobili di produrre la necessaria energia termoelettrica per fornire luce e riscaldamento.
Sulle bollette relative alle utenze il potere calorifico del gas metano può essere espresso anche in chilocalorie per lo Standard al metro cubo (Sm3): il valore espresso secondo questa unità di misura è tra le 8200 e le 9200 kcal, calcolato in presenza di una temperatura di zero gradi centigradi. Più nello specifico, il calore prodotto non deriva solamente dalla combustione del metano ma anche e soprattutto dal calore derivante dalla condensazione del vapore acqueo che avviene durante il processo di combustione. Il potere calorifico così calcolato viene definito PCS (Potere Calorifico Superiore) ed è questo che viene solitamente indicato nelle bollette poiché il metano risulta essere il combustibile più utilizzato per la produzione del riscaldamento di case ed edifici, oltre che per il funzionamento delle autovetture e delle apparecchiature industriali.
Nel caso in cui si riscontrassero dei problemi tra le differenti unità di misura indicate, si ricorda che per trasformare le chilocalorie orarie in Watt (altra unità di misura della potenza elettrica) è sufficiente moltiplicarle per il coefficiente 1,163 in modo da effettuare correttamente la conversione.
Altri combustibili con potere calorifico alto che non vengono utilizzati per il riscaldamento sono il GPL e il kerosene, rispettivamente con potenza di 46,046 megajoule e 43,116 megajoule.
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