Ti trovi qui: Home » Utenze » Luce e Gas » Direttiva DAFI

Direttiva DAFI

Direttiva DAFI
La Direttiva DAFI dell’UE regolamenta le misure necessarie per garantire la costruzione di infrastrutture per i combustibili alternativi e di colonnine per ricaricare veicoli elettrici. La direttiva DAFIUE, che sta per Directive alternative fuel initiative, riguarda quindi da vicino la mobilità sostenibile e i trasporti con energia pulita.

Con il decreto legislativo del 16 dicembre 2016 n.257 si è dunque cercato di dare attuazione alla direttiva DAFI 2014/94/Ue, che fornisce tutte le linee guida per la realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi.

Si tratta quindi di un provvedimento che è stato predisposto in attuazione della legge del 9/7/2015 n.114, con delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione degli altri atti dell’UE. L’obiettivo della direttiva DAFI è quello di ridurre la dipendenza dal petrolio, così da migliorare la situazione ambientale e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti.

Il Ddl di attuazione della direttiva DAFI sancisce per quel che riguarda la mobilità elettrica che, entro il 31/12/2020, dovrà essere realizzato un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico. Il numero di questi punti di ricarica dovrà essere fissato tenendo conto anche del numero stimato di veicoli elettrici che saranno immatricolati entro il 31 dicembre 2020.

Il disegno di legge prevede inoltre che, al momento della sostituzione del rispettivo parco autovetture, autobus e mezzi di servizio gli enti pubblici siano obbligati all'acquisto di almeno il 25% dei veicoli a GNC, GNL, veicoli elettrici e a funzionamento ibrido. Non solo: secondo la direttiva DAFI i Comuni saranno tenuti, entro il 31 dicembre 2017, a garantire la predisposizione all'allaccio per la ricarica dei veicoli elettrici per tutti gli immobili di nuova costruzione (o ristrutturati che ottemperano a determinati parametri).

Sempre secondo la direttiva, gli spazi auto dotati di colonnina dovranno essere non meno del 20% del totale e le regioni, in caso di autorizzazione alla realizzazione di nuovi impianti di distribuzione carburanti, dovranno per forza di cose prevedere l’obbligo di infrastrutture di ricarica elettrica di potenza tra 22kW e 50 kW.

A ulteriore tutela del consumatore, infine, la direttiva DAFI prevede anche specifici obblighi relativi alla necessità di fornire informazioni dettagliate circa i combustibili da impiegarsi in un dato veicolo, mediante una etichettatura standardizzata, oltre che a indicazioni nei punti di ricarica e rifornimento.