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Antiriciclaggio

Antiriciclaggio
Con antiriciclaggio si identificano tutte le attività messe in atto dal legislatore e dalle autorità di vigilanza per prevenire e combattere il riciclaggio di denaro, beni o altre utilità. La domanda è dunque cosa si intenda per riciclaggio: con questo termine si indica l’investimento di risorse ottenute illegalmente in attività economiche lecite. Il fine è quello di ‘ripulire del denaro sporco’, ottenuto attraverso dei reati. Il riciclaggio è un reato sancito dall’articolo 648 bis del Codice Penale.

La principale normativa italiana attualmente in vigore discende dal decreto legislativo n. 231 del 21 novembre 2007, che definisce il reato di riciclaggio in maniera più ampia di quanto non faccia il Codice Penale, includendo anche il cosiddetto ‘autoriciclaggio’: questo avviene quando è la stessa persona che ha commesso il reato da cui derivano i capitali a ripulirli.

Il Ministero del Tesoro vigila su illeciti quali il trasferimento di contante per più di 1.000 euro senza passare da un intermediario finanziario (limite al contante) o la mancata segnalazione del nome o della ragione sociale del beneficiario di assegni o vaglia per cifre superiori a 1.000 euro.

La normativa soprattutto richiede una serie di adempimenti per banche, istituzioni finanziarie, assicurazioni e altri professionisti, come notai o avvocati, che sono chiamati a segnalare attività sospette che potrebbero celare azioni di riciclaggio. Un ruolo importante di vigilanza è giocato dalla Banca d’Italia, che può promuovere ispezioni e procedimenti per vigilare, con azioni di natura regolamentare, sulla verifica della propria clientela da parte di banche e affini (identificazione corretta del cliente e della natura del rapporto con la banca) e sulle modalità organizzative con cui gli istituti di credito assolvono agli adempimenti antiriciclaggio.

Dal 1 gennaio 2014 sono entrate in vigore le ultime norme in materia di antiriciclaggio, che obbligano le banche a richiedere ai propri clienti con un conto corrente di fornire una nuova copia del documento d’identità, nel caso di operazioni di deposito, prelievo o pagamento con banconote da 200 e 500 euro. Il sospetto è che movimenti di banconote di grande taglio possano nascondere attività illecite. Il cliente dovrebbe dunque fornire alcune informazioni sensibili, tramite la firma di un’informativa antiriciclaggio: nel caso la banca non comunichi tale obbligo alla clientela, può subire una sanzione pecuniaria da 2.600 a 13.000 euro, mentre il cliente rischia la chiusura del conto.