Polizza vita

La polizza vita si stipula con la compagnia di assicurazione per tutelare la propria persona in determinati casi. Il contraente stabilisce un beneficiario, che può essere una terza persona oppure se stessi, e che può essere modificato nel corso del tempo.
Esistono sostanzialmente tre tipi di polizze assicurative: quelle in caso di morte, che l'erogazione della cifra pattuita nel momento della dipartita dell'assicurato ai beneficiari da lui decisi (la polizza vita non rientra nell'asse ereditario quindi non viene spartita tra gli eredi ma va direttamente ai beneficiari). Quelle in caso di vita, ovvero quelle che alla fine del contratto vengono liquidate direttamente al contraente, con l'aggiunta degli interessi maturati durante il tempo. La terza è quella mista, che dopo il periodo stabilito in parte liquida il capitale all'assicurato, in parte lo destina ad un beneficiario fissato all'inizio fino alla dipartita del contraente.
Le tre figure centrali coinvolte nella polizza vita sono: il contraente o assicurato (possono non essere la stessa persona, si può stipulare un'assicurazione anche per conto terzi, o la si può far stipulare ad una società), l'assicuratore (ovvero una compagnia di assicurazione autorizzata dal Ministero dell'industria), il beneficiario (colui che ottiene i benefici finali dell'assicurazione in caso di scomparsa del contraente).
Può essere utile stipulare una polizza assicurativa non solo per tutelare i propri cari in caso di morte. L'assicurazione, a differenza di altri tipi di investimenti bancari o di azioni societarie, ha un rendimento garantito. Inoltre il fisco prevede una detrazione del 19% dell'importo versato annualmente, per cui valutare una delle tipologie di assicurazione sulla vita potrebbe convenire anche proprio come investimento a lungo termine.
La cifra versata per la polizza vita può essere riscattata, secondo una tabella concordata al momento della stipula, anche prima della scadenza. In quel caso a seconda del tempo decorso dalla stipulazione della polizza si può perdere parte della cifra versata o ottenere già una percentuale di incremento rispetto ad essa.
Esistono sostanzialmente tre tipi di polizze assicurative: quelle in caso di morte, che l'erogazione della cifra pattuita nel momento della dipartita dell'assicurato ai beneficiari da lui decisi (la polizza vita non rientra nell'asse ereditario quindi non viene spartita tra gli eredi ma va direttamente ai beneficiari). Quelle in caso di vita, ovvero quelle che alla fine del contratto vengono liquidate direttamente al contraente, con l'aggiunta degli interessi maturati durante il tempo. La terza è quella mista, che dopo il periodo stabilito in parte liquida il capitale all'assicurato, in parte lo destina ad un beneficiario fissato all'inizio fino alla dipartita del contraente.
Le tre figure centrali coinvolte nella polizza vita sono: il contraente o assicurato (possono non essere la stessa persona, si può stipulare un'assicurazione anche per conto terzi, o la si può far stipulare ad una società), l'assicuratore (ovvero una compagnia di assicurazione autorizzata dal Ministero dell'industria), il beneficiario (colui che ottiene i benefici finali dell'assicurazione in caso di scomparsa del contraente).
Può essere utile stipulare una polizza assicurativa non solo per tutelare i propri cari in caso di morte. L'assicurazione, a differenza di altri tipi di investimenti bancari o di azioni societarie, ha un rendimento garantito. Inoltre il fisco prevede una detrazione del 19% dell'importo versato annualmente, per cui valutare una delle tipologie di assicurazione sulla vita potrebbe convenire anche proprio come investimento a lungo termine.
La cifra versata per la polizza vita può essere riscattata, secondo una tabella concordata al momento della stipula, anche prima della scadenza. In quel caso a seconda del tempo decorso dalla stipulazione della polizza si può perdere parte della cifra versata o ottenere già una percentuale di incremento rispetto ad essa.