Patente a punti

La patente a punti è stata introdotta in Italia nell'estate del 2003 e prevede che a ogni conducente sia attribuito un uguale ammontare di punti, che vengono man mano decurtati nel caso si commettano delle infrazioni.
Tutti coloro che hanno la patente hanno un punteggio iniziale di 20 punti, ma se si compiono violazioni quali superare oltre un certo margine i limiti di velocità, passare col semaforo rosso, fare inversione di marcia in curva o, peggio ancora, guidare in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, si perdono dei punti. Il numero esatto dei punti sottratti, che può andare da 1 fino a 10, è indicato sul verbale della multa che viene notificata.
Per contro, il meccanismo non funziona solo secondo una logica punitiva nei confronti delle infrazioni, ma anche in base a una logica premiante, e chi non commette infrazioni ogni due anni riceve un accredito di punteggio, fino ad arrivare a un massimo totale di 30.
Se vengono contestate più violazioni contemporaneamente per le quali è prevista la riduzione del punteggio (ma senza che sia prevista anche la sospensione o la revoca della patente), il numero massimo di punti che possono essere detratti è 15. Se, invece, si commette un'infrazione da almeno 5 punti e nei 12 mesi successivi altre due infrazioni da almeno 5 punti ognuna, è prevista la revisione della patente.
La perdita totale del punteggio non determina infatti la sospensione immediata della patente, ma appunto la sua revisione, che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla comunicazione che la dispone. Durante questo periodo, è possibile continuare a circolare.
La revisione consiste nell'obbligo di dover nuovamente sostenere gli esami, sia di teoria che di pratica. Il Ministero in questi casi invia una lettera al conducente mediante la quale lo informa dell'obbligo di rifarli entro 30 giorni; se gli esami non vengono sostenuti o non vengono superati, la patente è sospesa a tempo indeterminato. Se invece gli esami vengono superati, si ritorna in possesso della patente, con tutti e 20 i punti iniziali di nuovo disponibili.
Tutti coloro che hanno la patente hanno un punteggio iniziale di 20 punti, ma se si compiono violazioni quali superare oltre un certo margine i limiti di velocità, passare col semaforo rosso, fare inversione di marcia in curva o, peggio ancora, guidare in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, si perdono dei punti. Il numero esatto dei punti sottratti, che può andare da 1 fino a 10, è indicato sul verbale della multa che viene notificata.
Per contro, il meccanismo non funziona solo secondo una logica punitiva nei confronti delle infrazioni, ma anche in base a una logica premiante, e chi non commette infrazioni ogni due anni riceve un accredito di punteggio, fino ad arrivare a un massimo totale di 30.
Se vengono contestate più violazioni contemporaneamente per le quali è prevista la riduzione del punteggio (ma senza che sia prevista anche la sospensione o la revoca della patente), il numero massimo di punti che possono essere detratti è 15. Se, invece, si commette un'infrazione da almeno 5 punti e nei 12 mesi successivi altre due infrazioni da almeno 5 punti ognuna, è prevista la revisione della patente.
La perdita totale del punteggio non determina infatti la sospensione immediata della patente, ma appunto la sua revisione, che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla comunicazione che la dispone. Durante questo periodo, è possibile continuare a circolare.
La revisione consiste nell'obbligo di dover nuovamente sostenere gli esami, sia di teoria che di pratica. Il Ministero in questi casi invia una lettera al conducente mediante la quale lo informa dell'obbligo di rifarli entro 30 giorni; se gli esami non vengono sostenuti o non vengono superati, la patente è sospesa a tempo indeterminato. Se invece gli esami vengono superati, si ritorna in possesso della patente, con tutti e 20 i punti iniziali di nuovo disponibili.