Quando vado in pensione

Per sapere quando si andrà in pensione è necessario restare costantemente informati sulle modifiche che vengono frequentemente apportate alla normativa pensionistica del nostro Paese.
Vera linea di confine fra le precedenti normative e le attuali è la riforma Fornero del 2011. A seguito della suddetta riforma che ambisce alla parità anagrafica al momento del ritiro dal mondo del lavoro fra uomini e donne, nel 2014 le donne dipendenti (ad eccezione delle nate prima del 30 settembre 1951) che lavorano nel settore privato devono aver maturato 63 anni e 9 mesi di anzianità per poter accedere al trattamento pensionistico mentre le lavoratrici professioniste o autonome devono aver maturato 64 anni e 9 mesi. Le donne che lavorano nel settore pubblico iscritte a Fondi esclusivi dal 1° gennaio 2012 possono conseguire la pensione di vecchiaia a 66 anni.
Gli uomini che lavorano nel settore privato, nell’anno corrente, devono aver raggiunto i 66 ani e 3 mesi.
Sul fronte contributivo per accedere alla pensione nel 2014, gli uomini dovranno aver versato 42 anni e 6 mesi e le donne 41 anni e 6 mesi.
La pensione di vecchiaia, dal 1° gennaio 2012 si consegue a 62 anni ed entro il 2018 arriverà ai 66 anni di età per avere la completa e totale parità fra uomo e donna.
Il personale scolastico, docente ed amministrativo segue regole lievemente differenti. Ecco quali sono i requisiti contributivi richiesti dalla legge per andare in pensione:
Si ricorda la presenza sul web di molti portali che danno la possibilità di calcolare propria pensione pubblica inserendo alcuni semplici dati come la data di nascita, il sesso, l’età di inizio contribuzione, il redddito annuo netto, l’inquadramento e l’eventuale previsione di carriera. Fra i più noti, si segnalano: IlSole24Ore, LaRepubblica, Corriere, QuiFinanza.
Per avere maggiori informazioni sul proprio stato contributivo, sulle varie tipologie di pensioni, sulle modalità di richiesta della pensione o conoscere le modalità di calcolo della pensione pubblica, si consiglia di visitare il sito ufficiale dell’INPS - Istituto Nazionale Previdenza Sociale.
Vera linea di confine fra le precedenti normative e le attuali è la riforma Fornero del 2011. A seguito della suddetta riforma che ambisce alla parità anagrafica al momento del ritiro dal mondo del lavoro fra uomini e donne, nel 2014 le donne dipendenti (ad eccezione delle nate prima del 30 settembre 1951) che lavorano nel settore privato devono aver maturato 63 anni e 9 mesi di anzianità per poter accedere al trattamento pensionistico mentre le lavoratrici professioniste o autonome devono aver maturato 64 anni e 9 mesi. Le donne che lavorano nel settore pubblico iscritte a Fondi esclusivi dal 1° gennaio 2012 possono conseguire la pensione di vecchiaia a 66 anni.
Gli uomini che lavorano nel settore privato, nell’anno corrente, devono aver raggiunto i 66 ani e 3 mesi.
Sul fronte contributivo per accedere alla pensione nel 2014, gli uomini dovranno aver versato 42 anni e 6 mesi e le donne 41 anni e 6 mesi.
La pensione di vecchiaia, dal 1° gennaio 2012 si consegue a 62 anni ed entro il 2018 arriverà ai 66 anni di età per avere la completa e totale parità fra uomo e donna.
Il personale scolastico, docente ed amministrativo segue regole lievemente differenti. Ecco quali sono i requisiti contributivi richiesti dalla legge per andare in pensione:
- Entro il 31 dicembre 2011, prima della riforma Fornero. 65 anni di età per la pensione di vecchiaia per gli uomini e 61 per le donne; 40 anni di contributi per la pensione di anzianità - requisito della massima anzianità contributiva; Quota 96 si riferisce alle persone che possono accedere alla pensione quando hanno raggiunto 60 anni di età e 36 anni di contribuzione o 61 anni di età e 35 anni di contribuzione.
- Dal 1° gennaio 2012, con l’attivazione della riforma Fornero. 66 anni e 3 mesi compiuti entro il 31 agosto 2014 per la pensione di vecchiaia - valido per uomini e donne; pensione anticipata all'età di 62 anni per gli uomini ma solo se vi sono stati 42 anni e 6 mesi di contribuzione e per le donne solo se vi sono stati 41 anni e 6 mesi di contribuzione. E’ bene precisare che chi opta per tale via deve considerare una lieve penalizzazione nel calcolo della pensione.
Si ricorda la presenza sul web di molti portali che danno la possibilità di calcolare propria pensione pubblica inserendo alcuni semplici dati come la data di nascita, il sesso, l’età di inizio contribuzione, il redddito annuo netto, l’inquadramento e l’eventuale previsione di carriera. Fra i più noti, si segnalano: IlSole24Ore, LaRepubblica, Corriere, QuiFinanza.
Per avere maggiori informazioni sul proprio stato contributivo, sulle varie tipologie di pensioni, sulle modalità di richiesta della pensione o conoscere le modalità di calcolo della pensione pubblica, si consiglia di visitare il sito ufficiale dell’INPS - Istituto Nazionale Previdenza Sociale.