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Il calcolo del TFR per le colf

Il calcolo del TFR per le colf
I lavoratori domestici, quelli che vengono spesso definiti come badanti o colf, devono essere regolarizzati e hanno alcuni importanti diritti: fra questi, compare la liquidazione alla fine del rapporto lavorativo, il classico TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Ecco dunque che il calcolo del TFR per le colf diventa un’operazione utile sia per il lavoratore, che può seguire il suo TFR crescere nel corso del tempo ed essere relativamente certo di avere una certa somma da parte, sia per il datore di lavoro, che può programmare le proprie spese con più sicurezza. In questa sede ci concentreremo in particolare sul TFR dei lavoratori domestici che convivono con le persone assistite.

Bisogna innanzitutto chiarire che le badanti, quando assunte regolarmente, hanno sempre diritto a una liquidazione di fine rapporto, sia che abbiano rassegnato le dimissioni, sia che siano state licenziate. Il TFR è un diritto anche nel caso in cui il lavoro sia stato saltuario, precario o part time. La liquidazione infatti aumenta sulla base di ogni giornata lavorativa accumulata durante l’anno e viene calcolata alla fine di ogni annualità. Si parla di quota di accantonamento annuale del TFR: la somma delle varie quote annuali, dopo la rivalutazione, costituisce il TFR.

La prima operazione consiste nel calcolo della retribuzione complessiva annua, che si ottiene moltiplicando la retribuzione mensile del lavoratore per 13 mensilità, considerando dunque anche la tredicesima. La retribuzione così ottenuta deve essere divisa per 13,5: il risultato darà la quota di accantonamento del TFR, da dichiarare poi nel CUD. Si dovrà poi procedere con la rivalutazione delle quote accantonate negli anni precedenti: questa operazione prende in considerazione un tasso fisso (1,5%) e uno variabile (il 75% dell’indice dei prezzi al consumo stabilito dall’ISTAT).

Il calcolo del TFR per le colf conviventi si svolge allo stesso modo, ma con un'aggiunta rilevante, che tiene in conto la particolare condizione di questi lavoratori. Per questa particolare categoria di lavoratori e lavoratrici, nel calcolo della quota di accantonamento, oltre alla retribuzione complessiva comprendente la tredicesima, deve essere anche conteggiata l’indennità sostitutiva del vitto ed alloggio. La medesima operazione deve essere svolta per i collaboratori domestici che non dormono nella residenza dove lavorano, ma vi consumano comunque due pasti al giorno.

Per un esempio di calcolo del TFR per le colf, vi rimandiamo a questa tabella pubblicata dall’INPS.