Calcolo pensione reversibilità

Il calcolo pensione reversibilità consente di conoscere l’importo di questa prestazione sociale erogata dall’INPS a favore dei parenti un pensionato defunto. La pensione di reversibilità infatti è indirizzata a chi ha perso un congiunto che percepisse già una pensione. La pensione indiretta, con cui spesso viene confusa, spetta invece ai famigliari di un lavoratore non ancora pensionato (qui le altre differenze). Comunque, il calcolo di questi assegni è abbastanza simile.
L’elemento fondamentale per calcolare la reversibilità è l’identità del beneficiario. A seconda che questo sia il coniuge, il figlio o il nipote, e sulla base della situazione sociale in cui si trova questa persona, l’importo della reversibilità sarà pari a una certa percentuale della pensione ricevuta dal defunto. In sostanza, la pensione di reversibilità è pari a una quota dell’assegno che riceveva il pensionato.
Le percentuali sono:
La pensione di reversibilità subisce poi delle riduzioni, nel caso vada a sommarsi ad altri redditi percepiti dal beneficiario. Se il reddito è superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, ci sarà una riduzione del 25% del’assegno. Se il reddito annuo sarà 4 volte superiore allo stesso trattamento minimo, la pensione verrà ridotta del 40%. Infine, se il beneficiario percepisce entrate da reddito annue superiori a 5 volte il trattamento minimo, la riduzione sarà del 50%, quindi l’assegno verrà diminuito della metà.
Infine, può anche capitare il caso che il calcolo pensione reversibilità garantisca al beneficiario un importo che entra in conflitto con altre prestazioni sociali ricevute. Infatti, chi percepisce un assegno sociale o una pensione sociale perde il diritto a queste prestazioni, una volta erogata a suo favore una pensione di reversibilità.
L’elemento fondamentale per calcolare la reversibilità è l’identità del beneficiario. A seconda che questo sia il coniuge, il figlio o il nipote, e sulla base della situazione sociale in cui si trova questa persona, l’importo della reversibilità sarà pari a una certa percentuale della pensione ricevuta dal defunto. In sostanza, la pensione di reversibilità è pari a una quota dell’assegno che riceveva il pensionato.
Le percentuali sono:
- 60% al coniuge del defunto, rimasto unico superstite in famiglia;
- 70% al figlio del defunto, rimasto unico superstite in famiglia (rispettando però i criteri relativi alla reversibilità ai figli: devono essere minorenni, inabili, studenti o universitari e a carico);
- 80% al coniuge del defunto, con un figlio, oppure a due figli, unici superstiti in famiglia;
- 100% al coniuge del defunto, con due figli, oppure a tre o più figli;
- 15% altri famigliari, fra gli aventi diritto diversi da figli, coniugi o nipoti.
La pensione di reversibilità subisce poi delle riduzioni, nel caso vada a sommarsi ad altri redditi percepiti dal beneficiario. Se il reddito è superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, ci sarà una riduzione del 25% del’assegno. Se il reddito annuo sarà 4 volte superiore allo stesso trattamento minimo, la pensione verrà ridotta del 40%. Infine, se il beneficiario percepisce entrate da reddito annue superiori a 5 volte il trattamento minimo, la riduzione sarà del 50%, quindi l’assegno verrà diminuito della metà.
Infine, può anche capitare il caso che il calcolo pensione reversibilità garantisca al beneficiario un importo che entra in conflitto con altre prestazioni sociali ricevute. Infatti, chi percepisce un assegno sociale o una pensione sociale perde il diritto a queste prestazioni, una volta erogata a suo favore una pensione di reversibilità.