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Bonus 80 euro

Bonus 80 euro
Il bonus 80 euro è una delle misure più conosciute del governo Renzi e prevede un aumento di 80 euro mensili della busta paga di alcune categorie di lavoratori. Il bonus è stato introdotto per il 2014 con il decreto legge n. 66/2014. Successivamente, la Legge di Stabilità approvata nell’autunno 2014 ha stabilizzato la misura, rendendola permanente a partire dal 2015. Questo passaggio non ha modificato il bonus per quanto riguarda le sue modalità di calcolo, né riguardo le categorie beneficiarie. È cambiata solo la natura tecnica: quello che nel 2014 era un bonus una tantum, oggi è una detrazione.

Il bonus 80 euro è rivolto:

  • ai lavoratori dipendenti (con contratto a tempo pieno, ma anche con contratti part time),
  • a lavoratori con contratto di collaborazione (collaborazioni coordinate e continuative),
  • ai soci delle cooperative che ne ottengono un compenso,
  • ai lavoratori in cassa integrazione, che ricevono indennità di mobilità o di disoccupazione,
  • ai riceventi una borsa di studio, sussidio o premio a fini di studio o apprendimento,
  • a chi usufruisce di prestazioni pensionistiche erogate da fondi di previdenza,
  • a chi percepisce una retribuzione per lavori socialmente utili.

Non tutti gli appartenenti a queste categorie ricevono però il bonus, dato che esistono anche delle soglie di reddito. L’aumento mensile in busta paga spetta solamente a chi percepisce un reddito fra gli 8.145 euro annui e i 26.000 euro. Inoltre, il bonus pieno viene riconosciuto solamente a chi percepisce fino a 24.000 euro. Per chi guadagna leggermente di più, ma sempre sotto la soglia di 26.000 euro, il bonus si riduce fino ad azzerarsi per redditi superiori.

Attenzione: il reddito annuo sulla base del quale si ha diritto al bonus viene determinato sommando anche altre eventuali entrate che il lavoratore percepisce oltre allo stipendio da lavoro dipendente, non considerando però la rendita immobiliare derivante dall’abitazione principale, l’anticipo in busta paga del TFR e somme percepite per l’aumento di produttività soggette a imposta sostitutiva del 10%. È il lavoratore a dove comunicare al datore di lavoro eventuali fonti di reddito aggiuntive.

L’entità del bonus comunque non è fissa e dipende anche dal periodo lavorato durante l’anno (il bonus sarà più grande per chi ha lavorato più giorni, anche a parità di reddito). Il bonus viene erogato in busta paga direttamente dai datori di lavoro quando l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente: altre detrazioni, come quelle per carichi di famiglia, non vengono invece considerate a questo fine.