Corso di tedesco

Che apprezzare i versi di Holderlin in lingua originale non giustifichi lo sforzo, si può anche capire. Ma le opportunità, una volta che si conosce il tedesco, sono tante: livelli di occupazione in Germania molto più elevati che da noi, carriere accelerate se si lavora per aziende con sedi a Berlino o Monaco, possibilità di conoscere meglio (magari attraverso un soggiorno di studio) una realtà tra le più interessanti e innovative d’Europa.
Il classico referente per un corso di tedesco è il Goethe Institut: l’accesso web si effettua digitando www.goethe.de/roma (o altra città italiana di riferimento). Ha sedi in tutte le principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino…), con offerta che varia a seconda delle necessità del fruitore: corsi intensivi ed estensivi, individuali o collettivi (anche aziendali).
Sulla homepage di ogni sede sono presenti tutte le informazioni necessarie: durata e periodo dell’anno, prezzi, numero di partecipanti minimi ed eventuali corsi in offerta. Non mancano poi delucidazioni sui vari livelli di apprendimento della lingua (da A1 a C2) e relativi esami di riferimento (per cui il Goethe certifica una preparazione adeguata).
E nulla vieta che il periodo di formazione avvenga in Germania, anzi: l’istituto è presente a Berlino, Bonn e Francoforte, ma anche in numerosi centri più piccoli (Friburgo, Gottinga e Mannheim-Heidelberg sono un esempio).
Naturalmente, si può poi optare per soluzioni più economiche: un’idea può essere digitare sul motore di ricerca “corso tedesco università popolare”, cercando le diverse opportunità per città di appartenenza. E sono anche numerosi, durante l’anno, i coupon on-line che prevedono corsi a prezzi bassissimi: serve presenza sul web e rapidità nello scegliere la soluzione che fa per noi.
Oppure, più semplicemente, ci si può informare nella classica scuola di lingue più vicina a casa. Attenzione però: dato che i corsi di tedesco non sono altrettanto popolari quanto quelli di inglese, gli studenti che lo richiedano nei piccoli centri può non raggiungere il numero minimo (e il corso stesso può non partire).
Infine, quando ci si imbarca nello studio del tedesco, bisogna fare attenzione a una serie di difficoltà: anche con un impegno continuo, possono essere diversi anni per parlarlo con scioltezza sufficiente. La struttura in declinazioni e casi è infatti razionalmente lontana dal nostro senso comune e il vocabolario è vasto, difficile da apprendere e facile da dimenticare quando cala l’esercizio.
È una lingua che, per un parlante di ceppo latino, può richiedere molto impegno.
Quindi, meglio cominciare subito.
Il classico referente per un corso di tedesco è il Goethe Institut: l’accesso web si effettua digitando www.goethe.de/roma (o altra città italiana di riferimento). Ha sedi in tutte le principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino…), con offerta che varia a seconda delle necessità del fruitore: corsi intensivi ed estensivi, individuali o collettivi (anche aziendali).
Sulla homepage di ogni sede sono presenti tutte le informazioni necessarie: durata e periodo dell’anno, prezzi, numero di partecipanti minimi ed eventuali corsi in offerta. Non mancano poi delucidazioni sui vari livelli di apprendimento della lingua (da A1 a C2) e relativi esami di riferimento (per cui il Goethe certifica una preparazione adeguata).
E nulla vieta che il periodo di formazione avvenga in Germania, anzi: l’istituto è presente a Berlino, Bonn e Francoforte, ma anche in numerosi centri più piccoli (Friburgo, Gottinga e Mannheim-Heidelberg sono un esempio).
Naturalmente, si può poi optare per soluzioni più economiche: un’idea può essere digitare sul motore di ricerca “corso tedesco università popolare”, cercando le diverse opportunità per città di appartenenza. E sono anche numerosi, durante l’anno, i coupon on-line che prevedono corsi a prezzi bassissimi: serve presenza sul web e rapidità nello scegliere la soluzione che fa per noi.
Oppure, più semplicemente, ci si può informare nella classica scuola di lingue più vicina a casa. Attenzione però: dato che i corsi di tedesco non sono altrettanto popolari quanto quelli di inglese, gli studenti che lo richiedano nei piccoli centri può non raggiungere il numero minimo (e il corso stesso può non partire).
Infine, quando ci si imbarca nello studio del tedesco, bisogna fare attenzione a una serie di difficoltà: anche con un impegno continuo, possono essere diversi anni per parlarlo con scioltezza sufficiente. La struttura in declinazioni e casi è infatti razionalmente lontana dal nostro senso comune e il vocabolario è vasto, difficile da apprendere e facile da dimenticare quando cala l’esercizio.
È una lingua che, per un parlante di ceppo latino, può richiedere molto impegno.
Quindi, meglio cominciare subito.