Ricevuta affitto

La richiesta di emissione di una ricevuta affitto è strettamente legata alle disposizioni di legge sui pagamenti in contanti del canone di locazione, ossia l’affitto. La Legge di Stabilità 2014 infatti aveva introdotto l’obbligo di pagamento dell’affitto con strumenti tracciabili, che non richiedevano più l’emissione di una ricevuta affitto. Tuttavia, successivamente il Ministero del Tesoro ha ribadito la validità dei pagamenti in contanti contanti e l’importanza della ricevuta. Cerchiamo di mettere d’ordine in questa intricata vicenda.
Innanzitutto, che cos’è la ricevuta affitto? Si tratta di un documento che il proprietario dell’immobile consegna all’affittuario quando quest’ultimo abbia effettuato il pagamento mensile del canone d’affitto. La ricevuta attesta l’avvenuta transazione e può essere utilizzata per provare l’effettivo svolgimento del pagamento.
Perché la ricevuta svolga questo importante ruolo deve contenere alcuni elementi fondamentali, come la descrizione dei motivi del pagamento (esempio: canone per il mese di settembre 2014) e la data precisa del pagamento. Ovviamente, dovrà essere anche riportato l’importo dell’affitto. Infine, deve essere presente la firma o il timbro del proprietario: richiedeteli sempre!
La ricevuta affitto, come tutte le ricevute di pagamento, richiede l’apposizione di una marca da bollo per le spese superiori a 77,47 euro: questo è compito del proprietario, ma è l’affittuario poi a pagare la marca da bollo da 1,81 euro, il cui costo sarà sommato all’importo del pagamento del canone.
Il dubbio che è sorto a molte persone in affitto è stato dunque il seguente: con l’obbligo di pagare con strumenti tracciabili (bonifico o assegno), la ricevuta affitto è ancora necessaria? Effettivamente, se la norma della Legge di Stabilità fosse stata applicata alla lettera, la ricevuta non sarebbe più stata richiesta, perché il pagamento sarebbe stato tracciato in altro modo.
Tuttavia, una nota del Dipartimento del Tesoro ha specificato che, nonostante le previsioni della legge, sono ancora possibili pagamenti in contanti fino a 999,99 euro: per questo genere di pagamento la ricevuta affitto è ancora sufficiente, purché sia “chiara, inequivocabile e idonea ad attestare la devoluzione di una somma di denaro contante al pagamento del canone di locazione”. Insomma, purché sia abbastanza chiara da provare il pagamento.
In conclusione, se intendete ancora pagare in contanti, dovrete richiedere la ricevuta e pagare la marca da bollo, senza temere sanzioni, per pagamenti inferiori ai 999,99 euro, anche per box auto. Tuttavia, il pagamento può anche avvenire tramite altri strumenti: a voi la scelta.
Innanzitutto, che cos’è la ricevuta affitto? Si tratta di un documento che il proprietario dell’immobile consegna all’affittuario quando quest’ultimo abbia effettuato il pagamento mensile del canone d’affitto. La ricevuta attesta l’avvenuta transazione e può essere utilizzata per provare l’effettivo svolgimento del pagamento.
Perché la ricevuta svolga questo importante ruolo deve contenere alcuni elementi fondamentali, come la descrizione dei motivi del pagamento (esempio: canone per il mese di settembre 2014) e la data precisa del pagamento. Ovviamente, dovrà essere anche riportato l’importo dell’affitto. Infine, deve essere presente la firma o il timbro del proprietario: richiedeteli sempre!
La ricevuta affitto, come tutte le ricevute di pagamento, richiede l’apposizione di una marca da bollo per le spese superiori a 77,47 euro: questo è compito del proprietario, ma è l’affittuario poi a pagare la marca da bollo da 1,81 euro, il cui costo sarà sommato all’importo del pagamento del canone.
Il dubbio che è sorto a molte persone in affitto è stato dunque il seguente: con l’obbligo di pagare con strumenti tracciabili (bonifico o assegno), la ricevuta affitto è ancora necessaria? Effettivamente, se la norma della Legge di Stabilità fosse stata applicata alla lettera, la ricevuta non sarebbe più stata richiesta, perché il pagamento sarebbe stato tracciato in altro modo.
Tuttavia, una nota del Dipartimento del Tesoro ha specificato che, nonostante le previsioni della legge, sono ancora possibili pagamenti in contanti fino a 999,99 euro: per questo genere di pagamento la ricevuta affitto è ancora sufficiente, purché sia “chiara, inequivocabile e idonea ad attestare la devoluzione di una somma di denaro contante al pagamento del canone di locazione”. Insomma, purché sia abbastanza chiara da provare il pagamento.
In conclusione, se intendete ancora pagare in contanti, dovrete richiedere la ricevuta e pagare la marca da bollo, senza temere sanzioni, per pagamenti inferiori ai 999,99 euro, anche per box auto. Tuttavia, il pagamento può anche avvenire tramite altri strumenti: a voi la scelta.