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Proroga sfratti

Proroga sfratti
Si susseguono le proposte di legge per modificare la normativa sulla proroga dello sfratto in modo da riuscire a fronteggiare l'emergenza abitativa in questo periodo di crisi economica.

Già verso la fine del 2013 alcuni schieramenti politici avevano presentato una proposta di legge per prorogare lo sfratto sia nei casi di finita locazione che nei casi di morosità incolpevole.

Per morosità incolpevole si intende l'indisponibilità del canone mensile da corrispondere al proprietario per stato di disoccupazione, inoccupazione e cassa integrazione.
La proposta ha cercato di arginare le conseguenze della crisi economica ma non è stata accolta in pieno ed è stata modificata in sede di approvazione.

Le situazioni di sfratto coinvolte negli aggiornamenti legislativi sono le seguenti due:
  • sfratto per morosità: disciplinato dall'art. 658 del Codice di Procedura Civile. Questa tipologia di sfratto interviene quando l'affittuario non rispetta i tempi indicati nel contratto per la permanenza nell'immobile o non corrisponda gli oneri relativi all'affitto da versare mensilmente al locatore;
  • sfratto per finita locazione: disciplinato dall'articolo 657 del Codice di Procedura Civile. Al comma 1 viene descritta la procedura dello sfratto per finita locazione che indica la possibilità del locatore di ottenere lo sfratto prima della scadenza del termine contrattuale per necessità da indicare volta per volta e che devono essere valutate dal Giudice competente che deve comunque garantire i diritti fondamentali all'intimato. Al comma 2 dello stesso articolo viene esplicitata la procedura di convalida dello sfratto che interviene quando l'affittuario si rifiuti di abbandonare l'immobile una volta avvenuta la scadenza del termine contrattuale prefissata.

La precedente proroga era fissata al 30 giugno 2014 mentre adesso il termine è slittato al 31 dicembre 2014 ma solo per i casi di finita locazione, quindi restano esclusi gli sfratti per morosità.

La decisione sembra andare contro l'esigenza di limitare situazioni in cui l'insolvente per necessità si ritrovi senza una dimora. Sono ancora al vaglio proposte di legge che vanno in questa direzione ma la Confedilizia si sta opponendo poiché, dopo le trenta proroghe di sfratto intervenute dal 1978 ad oggi, richiede che la situazione venga risolta in modi differenti e definitivi per giungere a una soluzione che sia stabile. Il timore è che prorogando continuamente il termine di sfratto non si cerchino soluzioni (ad esempio gli ammortizzatori sociali) che permettano di risolvere la radice del problema.