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La normativa sulla fossa biologica

La normativa sulla fossa biologica regola l’utilizzo di questo sistema di depurazione e deflusso delle acque di scarico, utilizzato spesso in case e abitazioni isolate. Le norme in materia possono essere particolarmente stringenti, dato che le fosse biologiche (conosciute anche come fosse settiche) devono funzionare correttamente per evitare problemi di igiene e inquinamento dovuti alla perdita di materiali di scarico. Soprattutto, questi sistemi di depurazione vengono utilizzati laddove non ci siano collegamenti con la rete fognaria: se questa invece è disponibile per l’abitazione dotata di fossa, il collegamento potrebbe essere obbligatorio. Per questo motivo vengono anche proposti diversi modelli di fossa, che trovate descritti in questo approfondimento.

Al momento dell’installazione di una fossa settica, le norme da tenere in considerazione sono numerose e vanno da quelle nazionali su inquinamento e trattamento delle acque di scarico, alle normative comunali sulla rete fognaria.

Per quanto riguarda le leggi sul trattamento delle acque reflue (le comuni acque di scarico), il più recente riferimento normativo è il decreto legislativo n. 152 del 1999, che tratta la tutela delle acque dall’inquinamento e affronta anche la questione delle fosse biologiche. In materia, le norme sono abbastanza stringenti, limitando i casi in cui è possibile un deflusso sul suolo o nel sottosuolo delle acque di scarico, meccanismo su cui si fondano molte fosse non collegate alle fogne.

Lo scarico sul suolo o negli strati superficiali quindi è vietato, tranne nel caso di abitazioni isolate dove non è prevista o non è proprio presente una rete fognaria a cui collegarsi. Il deflusso diretto nel sottosuolo e nelle acque sotterranee è invece espressamente vietato per gli scarichi civili. Gli scarichi nei sistemi fognari sono invece sempre ammessi: solitamente sono poi gli enti locali (Regioni e Comuni) a determinare gli standard e le modalità di applicazione (ad esempio il volume della fossa dipende dai vani delle abitazioni servite). Il Comune potrebbe poi ad esempio imporre l’obbligo di allaccio alle fogne, se queste sono disponibili.

E se invece è il vicino a non rispettare la normativa sulla fossa biologica, mettendo a rischio l’igiene anche a casa vostra? Una prima soluzione sarebbe comunicare il fatto a Comune e ufficio igiene dell’ASL competente con una semplice raccomandata con ricevuta di ritorno. Potreste poi contattare la società che si occupa delle acque reflue nella vostra zona, soprattutto se il problema è che la fossa non è allacciata alla rete fognaria e scarica direttamente sul suolo, nel sottosuolo o in un corso d’acqua.