Acquisto casa da costruttore

Tutto quello che c'è da sapere per essere informati sulle procedure da espletare per l'acquisto casa da costruttore: quali sono le normative che regolamentano le pratiche, quali sono i vantaggi e i diritti stabiliti dalla legge per i soggetti coinvolti.
Per chi avesse intenzione di procedere all'acquisto di un'abitazione è necessario tenere presente quali sono le tipologie d'acquisto e i diritti che ne derivano. Sono infatti previsti dalle normative in vigore più di una modalità d'acquisto, cioè sia quella tramite privati che quella tramite costruttori. Nel secondo caso, inoltre, la categoria è ulteriormente suddivisa prevedendo delle condizioni diverse in base al termine entro il quale l'abitazione viene acquistata da un costruttore (entro o oltre i 5 anni dalla costruzione o dalla ristrutturazione).
I diritti che ne conseguono, inoltre, sono differenti sia per le agevolazioni di cui si può usufruire, sia per le imposte da dover corrispondere quando vengono ultimati i lavori.
Sono infatti previste le imposte catastali, quelle ipotecarie e le imposte di registro, oltre alla possibilità di dover corrispondere anche l'IVA prevista nella fattispecie di compravendita.
Quando si acquista la prima casa da un'impresa costruttrice (o di ristrutturazione) entro 5 anni dall’ultimazione lavori si devono corrispondere l'IVA del 4%, l' imposta di registro fissa di 200 euro, l'imposta ipotecaria fissa di 200 euro, l' imposta catastale fissa di 200 euro.
Quando invece la prima casa viene acquistata da un'impresa non costruttrice (che non ha eseguito lavori di restauro, risanamento o ristrutturazione) oppure si acquista da impresa costruttrice (o di ristrutturazione) dopo 5 anni all’ultimazione dei lavori devono essere corrisposte: l'imposta di registro del 2%, l'imposta ipotecaria di 200 euro, l'imposta catastale fissa di 200 euro. I casi rientranti in questa fattispecie sono esenti dal pagamento dell'IVA.
Differenti sono i casi previsti per l'acquisto di una seconda casa. Le imposizioni fiscali da dover corrispondere, quando il venditore è un privato oppure un’impresa “non costruttrice” (e che non ha eseguito lavori di restauro, risanamento o ristrutturazione), oppure un’ impresa “costruttrice” (o di ristrutturazione) che vende dopo 5 anni dalla data di ultimazione dei lavori, sono: l'imposta di registro del 9%, l'imposta ipotecaria di 50 euro, l'imposta catastale di 50 euro.
Quando invece il venditore è un’impresa costruttrice (o di ristrutturazione) che vende entro 5 anni dall’ultimazione lavori le imposizioni da dover corrispondere sono: l'IVA del 10% (22% se considerato immobile di lusso), l'imposta di registro fissa di 200 euro, l'imposta ipotecaria fissa di 200 euro, l'imposta catastale fissa di 200 euro.
Per chi avesse intenzione di procedere all'acquisto di un'abitazione è necessario tenere presente quali sono le tipologie d'acquisto e i diritti che ne derivano. Sono infatti previsti dalle normative in vigore più di una modalità d'acquisto, cioè sia quella tramite privati che quella tramite costruttori. Nel secondo caso, inoltre, la categoria è ulteriormente suddivisa prevedendo delle condizioni diverse in base al termine entro il quale l'abitazione viene acquistata da un costruttore (entro o oltre i 5 anni dalla costruzione o dalla ristrutturazione).
I diritti che ne conseguono, inoltre, sono differenti sia per le agevolazioni di cui si può usufruire, sia per le imposte da dover corrispondere quando vengono ultimati i lavori.
Sono infatti previste le imposte catastali, quelle ipotecarie e le imposte di registro, oltre alla possibilità di dover corrispondere anche l'IVA prevista nella fattispecie di compravendita.
Quando si acquista la prima casa da un'impresa costruttrice (o di ristrutturazione) entro 5 anni dall’ultimazione lavori si devono corrispondere l'IVA del 4%, l' imposta di registro fissa di 200 euro, l'imposta ipotecaria fissa di 200 euro, l' imposta catastale fissa di 200 euro.
Quando invece la prima casa viene acquistata da un'impresa non costruttrice (che non ha eseguito lavori di restauro, risanamento o ristrutturazione) oppure si acquista da impresa costruttrice (o di ristrutturazione) dopo 5 anni all’ultimazione dei lavori devono essere corrisposte: l'imposta di registro del 2%, l'imposta ipotecaria di 200 euro, l'imposta catastale fissa di 200 euro. I casi rientranti in questa fattispecie sono esenti dal pagamento dell'IVA.
Differenti sono i casi previsti per l'acquisto di una seconda casa. Le imposizioni fiscali da dover corrispondere, quando il venditore è un privato oppure un’impresa “non costruttrice” (e che non ha eseguito lavori di restauro, risanamento o ristrutturazione), oppure un’ impresa “costruttrice” (o di ristrutturazione) che vende dopo 5 anni dalla data di ultimazione dei lavori, sono: l'imposta di registro del 9%, l'imposta ipotecaria di 50 euro, l'imposta catastale di 50 euro.
Quando invece il venditore è un’impresa costruttrice (o di ristrutturazione) che vende entro 5 anni dall’ultimazione lavori le imposizioni da dover corrispondere sono: l'IVA del 10% (22% se considerato immobile di lusso), l'imposta di registro fissa di 200 euro, l'imposta ipotecaria fissa di 200 euro, l'imposta catastale fissa di 200 euro.